Cronaca / Tirano e Alta valle
Martedì 02 Settembre 2014
Dopo l’allerta Ruinon
lo stato di calamità
«Abbiamo avviato le pratiche - ha sottolineato Cacciotto - . Le relazioni sono state mandate avanti e ci auguriamo che qualcosa venga accolto»
Costituiscono parte “integrante” - se così si può dire - delle località montane, ma sicuramente creano disagi e danni d’immagine. In Alta Valle mai come quest’estate smottamenti e cadute a valle di massi l’hanno fatta da padrone.
Prima, a ridosso di Ferragosto, lo spostamento della frana del Ruinon, in Valfurva e, da giovedì sera, la caduta massi a Premadio, in Valdidentro, con conseguente blocco al transito veicolare della strada statale 301 del Foscagno.
Nel primo caso, oltre alla chiusura notturna (per nove giorni) della strada di collegamento da Santa Caterina Valfurva a Bormio, pesanti le ripercussioni sul comparto turistico.
Sono fioccate le disdette come pure, invece, in molti hanno deciso di rimanere in Valfurva, località turistica per giorni sulle prime pagine dei giornali e in tv. Che il fenomeno fosse monitorato e da tempo sotto l’attenzione costante delle apparecchiature poco importa: una strada chiusa nel bel mezzo della stagione turistica non può che comportare pesanti ripercussioni economiche. Lo sa bene il sindaco Angelo Cacciotto che ha sottolineato la pazienza degli operatori economici e le difficoltà incontrate. Hanno saputo reagire, come gran parte della popolazione, ed ora ci si aspetta che venga riconosciuto al paese lo stato di calamità.
«Abbiamo avviato le pratiche - ha sottolineato Cacciotto - . Le relazioni sono state mandate avanti e ci auguriamo che qualcosa venga accolto. Il danno economico c’è stato anche per colpa della disinformazione, davvero seria. Altrettanto importante, quindi, è stato il contraccolpo per la comunità. Sono state giornate caratterizzate da tanti allarmismi - conclude il primo cittadino -, alle volte davvero incredibili: non so chi li andava a fomentare ma a pagare sono stati in molti».n D. Gur.
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