Cronaca / Circondario
Martedì 23 Giugno 2015
Dolzago. La “Spreafico F.lli”
Crescita del 10% all’anno
Il rogo devastante di tre anni fa non ha fermato lo sviluppo dell’azienda ortofrutticola di Dolzago
Il fatturato 2011 era stato di 185 milioni mentre oggi è di 275, con una quota export che aumenta in ogni bilancio
Dopo l’incendio di eccezionale violenza che nel 2012 l’ha per metà devastata, la “Spreafico Francesco&F.lli” non ha mai interrotto l’attività e ora si mostra rinata più grande e competitiva di prima.
Nel quartier generale di Dolzago la proprietà dell’azienda ortofrutticola che con proprie attività su varie sedi controlla una filiera integrata completa dalla produzione al consumo e dà lavoro a 1200 persone (271 a Dolzago) ha presentato la nuova sede ricostruita su progetto dello studio “Luconi architetti associati” di Galbiate.
L’operazione è stata finanziata da Isa, la finanziaria pubblica del ministero dell’Agricoltura che supporta progetti di sviluppo di aziende agricole sane e ad alta redditività.
Una presentazione rivolta alla stampa ma non solo, visto che in sala c’erano rappresentanti delle istituzioni, delle banche e dell’associazionismo.
Con la ricostruzione l’azienda, che nella crescita ha sempre mantenuto il controllo famigliare, è oggi una realtà che a Dolzago opera su una superficie di 36mila metri quadri di cui 11mila coperti. Di questi, secondo l’intervento presentato da Piero Luconi, ottomila, al piano terra del nuovo edificio, ospitano le celle frigorifere, le attività di movimentazione, di carico e scarico e confezionamento, mentre 2.800 metri al primo piano ospitano gli uffici in una struttura ad alto tasso di design. «L’incendio – ha spiegato l’ad Raffaele Spreafico – non ha rallentato in alcun modo i nostri risultati. Nel 2011 la produzione è stata pari a 1,89 milioni di quintali e da allora fino ad oggi il trend di crescita nelle quantità è stato del 5-6% annuo. Con l’emergenza dell’incendio abbiamo spostato l’attività in altri stabilimenti aumentando l’organico di altre 73 persone con la ricostruzione del deposito. Negli ultimi anni – ha aggiunto l’imprenditore - i nostri fatturati sono passati dai 185 milioni di euro del 2011 ai 275 che risultano realizzati a giugno 2015. Una crescita economica del 10% annuo, più che proporzionale a quella delle quantità prodotte, e ciò grazie alla forte valorizzazione dei prodotti nazionali italiani».
Un fattore, quest’ultimo, valutato come fortemente qualitativo, in aggiunta a una quota di export in crescita, che sta facendo fare più di un pensiero a Isa sull’opportunità di diventare ora, chiusa quest’operazione, partner dell’azienda di Dolzago. A dirlo pensando al futuro è stato Enrico Corali, amministratore unico di Isa, dopo aver comunque spiegato che l’operazione con cui è stata finanziata la ricostruzione si è basata su un modello a tasso agevolato. «L’80% del fatturato della Spreafico – ha spiegato – deriva dalla trasformazione di prodotti italiani. Oggi il 10% di un fatturato in aumento di quest’azienda va all’export di prodotto italiano e per noi sono dati fondamentali per supportare progetti di sviluppo».
In chiusura degli interventi ha preso la parola Carlo Spreafico, presidente dell’azienda di famiglia, che ha sottolineato con forza, e senza nascondere un po’ di commozione, il proprio «grazie in primo luogo alla famiglia, senza la quale non si può andare da nessuna parte. E grazie anche ai nostri collaboratori, alle istituzioni, all’Isa e alle banche che ci hanno sempre supportati, in pratica a tutto ciò che serve per far crescere un’impresa».
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