Cronaca / Tirano e Alta valle
Lunedì 19 Maggio 2014
Dipendenti del Consorzio Parco
Incognita sul futuro lavorativo
Gli impiegati trasferiti in altri enti - Nessuna certezza sulla destinazione finale
La nuova norma, invece, non fa riferimento esplicito agli stagionali
Con il Parco nazionale dello Stelvio suddiviso in tre settori, probabilmente entro il 30 giugno, si addensano nubi nere anche sui dipendenti del Consorzio, l’ente che sta al di sopra dei tre comitati (lombardo, trentino ed alto atesino) e che verrebbe soppresso e sostituito da un comitato di coordinamento e di indirizzo.
Anche di questo si è discusso sabato nel corso della tavola rotonda promossa dalle associazioni ambientaliste per capire qualcosa di più sul futuro del Parco alla luce delle normative vagliate nella commissione dei 12 che lo vorrebbero presto ridotto ad uno spezzatino. Nel settore lombardo sono una trentina i dipendenti con contratto a tempo indeterminato, una ventina gli stagionali.
E se per i primi ci sono ampie rassicurazioni sul trasferimento in altri enti, seppur non in relazione alla sede di lavoro, sul futuro dei secondi regna la massima incertezza.
Nella nuova normativa, infatti, non si fa alcun esplicito accenno al mantenimento, nel tempo, dei contratti estivi a tempo determinato relativi agli operai stagionali.
E poi c’è la questione della sede. Attualmente a Bormio, ma il dubbio - e anzi qualcosa in più - è che insieme al parco e ai lavoratori anche questa parte dell’area protetta venga smantellata.
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