Cronaca / Sondrio e cintura
Giovedì 15 Maggio 2014
«Delitto di Brusio,
sentenza al più presto»
Nuovo rinvio al processo per omicidio in attesa della rogatoria. Intanto il 9 luglio scade la carcerazione preventiva.
Ennesimo rinvio (11 giugno) per il processo che deve fare luce sul duplice delitto di Zalende. E questa volta i motivi non sono da imputare alla giustizia italiana, ma ai tempi della rogatoria in atto con la Svizzera.
Più passa il tempo, però, e più si avvicina il termine di scadenza della custodia cautelare preventiva che termina il prossimo 9 luglio. Dal giorno dopo, i due imputati Ezio Gatti (presunto organizzatore) e Ruslan Cojocaru (presunto killer dell’efferato omicidio), potranno tornare liberi.
Se per la Corte d’Assise il problema si risolve con una proroga dei termini (e all’udienza di ieri il pubblico ministero Luisa Russo ha presentato istanza in questo senso), per i due avvocati difensori sta diventando una questione di principio: «Siamo disposti a venire qui tutti i giorni per celebrare questo processo e arrivare al 9 luglio con una sentenza. I tempi ci sono», ha detto senza mezzi termini l’avvocato Carlo Taormina (la collega Rossella Sclavi difende il moldavo) che tra le righe ha lasciato intendere un cambio di strategia processuale: «Se poi dovesse servire per fare risparmiare tempo alla Corte, la difesa è disposta a rinunciare alla rogatoria e pure alle spontanee dichiarazioni dei due imputati», ha detto non appena il presidente Pietro Della Pona ha paventato la possibilità di acquisire subito le dichiarazioni di Gatti.
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