Cronaca / Valsassina
Venerdì 13 Dicembre 2013
«Da tre anni vivo in un incubo
Non sono un latitante»
Parla Luigi Rigamonti, indagato per l’omicidio del suo ex socio in Ecuador nel maggio del 2011 - «Non conosco chi mi ha accusato, storia assurda»
«Sto vivendo una situazione paradossale: non sono un latitante internazionale, per questa vicenda i carabinieri di Milano mi hanno sentito una volta e sanno perfettamente dove abito. Di professione sono un educatore sociale e non ho mai visto né sentito le persone che mi accusano di essere il mandante dell’omicidio del mio ex socio».
Luigi Rigamonti, 42 anni, originario di Ballabio, ci ha raccontato oggi al telefono la sua vicenda che per certi versi ha dell’incredibile: il suo profilo, con tanto di foto, risulta nel sito dell’Interpol tra i ricercati per omicidio ed è nella lista dei dieci uomini più ricercati dalla polizia dell’Ecuador in quanto considerato essere il mandante dell’omicidio di Bruno Ruggero, 46 anni di Milano.
«Da tre anni soffro per questa vicenda, che porto avanti con fede. Se ho commesso degli errori sono stati di sottovalutazione della persona e di leggerezza, ma non c’entro nulla con l’omicidio di Bruno Ruggero, con il quale sono stato in società. Io ho lasciato l’Ecuador nel 2009, il giorno del suo omicidio, il 16 maggio 2011 ero al Pime di Milano e tutte queste cose le ho dette ai carabinieri dell’anticrimine che mi hanno sentito una sola volta per cinque ore».
«In questi giorni - prosegue - era prevista l’udienza preliminare in Tribunale a Roma in cui pensavo di essere definitivamente prosciolto e invece è stato tutto rinviato all’udienza di fronte al Gup nel giugno del 2014: sarà quella la sede in cui verrà deciso se sarò o meno processato».
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