Cronaca / Lecco città
Martedì 30 Giugno 2015
Crisi greca, le banche non si sbilanciano
I risvolti sui cittadini Ieri giornata di panico, ma a Lecco non è aumentata l’affluenza negli istituti di credito
Rigamonti: «I nostri clienti sono stati informati sugli eventuali rischi, aspettiamo il referendum di domenica»
LECCO
Capire quanto l’eventuale uscita delle Grecia dall’Euro avrà sulla vita del “signor Rossi” in Italia può non essere facile, ma a dare un’idea ci sono quei 40 miliardi di euro che vedono il nostro Paese come terzo creditore dopo la Germania (60 miliardi) e la Francia (46).
Ma i lecchesi sono prudenti e se ieri, giornata di panico nelle Borse mondiali, con Milano che ha perso più di tutte le altre in Europa (-5,2, col peggior risultato sui titoli bancari), l’afflusso in banca non è aumentato è anche perché, ci dice il direttore della filiale lecchese della Banca Popolare di Vicenza Roberto Rigamonti, «c’è già stato nell’ultimo mese».
«La lunghezza delle trattative fra Europa e Grecia – afferma Giovanni Pontiggia, presidente della Bcc Alta Brianza – ha da tempo allertato il sistema su manovre prudenziali concordate con i risparmiatori. Il risparmiatore medio delle banche cooperative predilige un margine di rischio contenuto e fa scelte di tutela sui propri risparmi, quindi ritengo sia marginalmente toccato dal caso Grecia, che pone un problema politico di cui banche come le nostre subiscono le conseguenze delle scelte. Non siamo noi i signori di certa finanza».
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