Cronaca / Valchiavenna
Mercoledì 11 Settembre 2013
Crescono i posti in Svizzera
Ma ora il diploma non basta
Da Samaden a Sankt Moritz sono in aumento
le offerte di impiego in tutto il Cantone Grigioni
«Ma ora la scelta in ogni settore è più selettiva»
Il lavoro c’è, ma solo al di là dal confine. Sono quasi sessanta, ormai, gli annunci pubblicati dall’ufficio di collocamento di Samaden, a conferma di un trend tutto sommato positivo per l’economia dell’Engadina e della valli che confinano con la provincia di Sondrio.
Oggi in Italia il vero problema resta ancora la disoccupazione. Lo dicono le ultime analisi dei sindacati, secondo cui un giovane su tre in Valtellina non ha un lavoro stabile e la metà dei laureati non torna nel suo territorio dopo gli studi. Gli annunci dei centri per l’impiego, nei mandamenti italiani di confine, si contano sulle dita d’una mano. Nei Grigioni, tre volte al mese il collocamento di Samaden pubblica un lungo elenco di posti vacanti. «Le offerte in questo periodo sono quasi sessanta e gli elenchi vengono rinnovati ogni dieci giorni – spiega Arno Russi, responsabile del sindacato Unia di Sankt Moritz -. La maggior parte degli annunci, in questo momento, riguarda il settore turistico in vista della stagione invernale. Alcuni sono relativi all’edilizia, ma c’è da dire che non è la fase dell’anno delle assunzioni, visto che ci si avvicina all’inverno». Mentre in Italia in molte località di villeggiatura è stata un’estate difficile, soprattutto a causa del calo della domanda interna, nei Grigioni e in particolare in Engadina non si osservano particolari problemi. Per l’edilizia, c’è un boom di presenze di gru. «Ogni giorno ascoltiamo i racconti dei dipendenti degli alberghi e dei ristoranti: ci dicono che c’è troppo lavoro e che bisogna rinunciare ai riposi - aggiunge il sindacalista originario di Poschiavo -. Questa situazione, è stata determinata anche da previsioni non ottimistiche, che sollevato una certa prudenza e quindi un numero di assunzioni limitato. Come confermano le statistiche, invece, le stazioni turistiche del nostro Cantone hanno fatto segnare risultati interessanti. A Silvaplana, ad esempio, i pernottamenti sono cresciuti del 13%. In tutta l’Engadina Alta c’è stato un aumento e per i prossimi mesi le prospettive sono incoraggianti». I posti di lavoro ci sono, insomma, ma vanno conquistati con competenze specifiche e la differenza la fa la conoscenza della lingua tedesca. «La formazione è sempre più importante – aggiunge Russi -. I titoli italiani vengono riconosciuti in Svizzera, sia in edilizia, sia nel ramo alberghiero. Ma non basta il diploma. La filiera turistica engadinese richiede una notevole qualità a ogni livello e la capacità di esprimersi in tedesco è fondamentale. Come sindacato proponiamo dei corsi e stiamo lanciando un progetto pilota per il personale degli alberghi, a cominciare dalle lavoratrici impiegate ai piani. C’è anche un vantaggio salariale». Russi punta su sinergie sempre più intense fra le associazioni di categoria e le istituzioni italiane e svizzere. «Siamo interessati allo sviluppo di ulteriori rapporti di collaborazione, sia per l’assistenza dei lavoratori frontalieri, sia per le dinamiche che coinvolgono i due territori».
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