Cronaca
Giovedì 16 Aprile 2020
Coronavirus in Svizzera
Riaperture: Berna frena,
ma il Canton Ticino corre
Nel Cantone la ripresa sarà graduale da lunedì. Via libera vicino soltanto per le attività produttive
Nonostante le tre fasi annunciate ieri da Berna la riapertura di attività e scuole dal 27 aprile (11 maggio per quest’ultime l’indicazione di massima), il Canton Ticino ha nuovamente deciso di autoregolamentarsi. E così dopo un primo parziale allargamento delle restrizioni da martedì, ecco che da lunedì prossimo arriverà una prima importante apertura ai frontalieri con la ripresa dei cantieri (all’aperto o al chiuso) sino a 10 persone e con le aziende che dovranno chiedere (e ottenere) un’autorizzazione ad hoc per lavorare con più di 10 dipendenti ufficialmente “per attività non procrastinabili”.
Insomma, da lunedì inizia in Ticino la “fase due” dell’emergenza Coronavirus e in questo contesto la riapertura del valico di Brusata (Bizzarone) da lunedì a venerdì non sembra affatto casuale. Dal 27 aprile, potrebbe riaprire buona parte delle restanti attività, sempre bypassando Berna. «I dati di questi giorni sono positivi, ma il rispetto delle regole e delle distanze è fondamentale per non vanificare gli sforzi fatti in queste settimane», le parole del presidente del Consiglio di Stato, Christian Vitta. Bar e ristoranti restano chiusi nel Cantone di confine e così gli alberghi (tranne quelli che accolgono personale impegnato nell’emergenza Covid-19). «Chi potrà riaprire parzialmente le attività dovrà rispettare in tutto e per tutto le regole. Questa emergenza non passerà né la prossima settimana né con il 27 aprile», così il ministro ticinese Norman Gobbi. Sul fatto che Berna e Bellinzona stiano operando su binari paralleli ormai non ci sono più dubbi, tanto che ieri il Consiglio di Stato ha confermato che «non è detto che dal 27 aprile ci allineeremo alle misure di Berna».
Non è detto dunque che il 27 aprile riapriranno in Ticino parrucchieri e dentisti (ad esempio) e le altre attività indicate ieri da Berna. E il discorso vale anche per le scuole: prematuro parlare di una riapertura l’11 maggio. Il tema, soprattutto per quanto concerne i cantieri, resta quello dei controlli. Ieri Bellinzona ha insistito sul fatto che «il numero limitato di cantieri aperti consentirà controlli accurati». Anche la politica è alla finestra. Ad esempio l’Udc ha auspicato misure più coraggiose da parte di Berna per favorire la ripresa delle attività e, per diretta conseguenza, dell’economia.
Il Canton Ticino i casi di Coronavirus hanno toccato quota 2953 con 269 decessi (e 568 pazienti dimessi), mentre a livello federale i contagi hanno raggiunto quota 26421 con 1268 decessi. Da capire infine (notizia utile anch’essa per i frontalieri) se in taluni settori verrà introdotto l’obbligo dell’utilizzo delle mascherine protettive, oggi consigliate. Sin qui Bellinzona ha puntato forte sul rispetto delle distanze e «sull’igiene approfondita delle mani».
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