Cormorani: dalla Regione il via libera per le procedure di contenimento

«Il cormorano non è una specie da dissuadere nella sua presenza sul territorio ma da contenere, perché estremamente nociva» sottolinea il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Giacomo Zamperini

Via libera al contenimento del cormorano. Votata dal consiglio regionale lombardo la mozione che propone di effettuare interventi di controllo selettivo. Mozione sostenuta dal consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Giacomo Zamperini, dove si invitano la giunta e l’assessore Alessandro Beduschi, ad effettuare uno studio che ripartisca per ciascuna area lacustre, il quantitativo massimo di cormorani sostenibili dall’ecosistema locale e a rimodulare, coinvolgendo anche Ispra e il Ministero dell’ambiente, i parametri numerici della selezione.

Lo scorso anno i pescatori professionisti avevano chiesto un contenimento della specie con un abbattimento massiccio, respingendo la proposta dell’Ispra, che aveva autorizzato l’abbattimento di 346 cormorani complessivi tra le province di Lecco, Como, Varese, Bergamo e Brescia e altri 35 capi sul lago di Monate in provincia di Varese. Un numero esiguo considerato che nel 2022 solo in provincia di Lecco erano stati abbattuti 266 esemplari. Ma non solo: nel 2022 erano 6.929 gli esemplari conteggiati e nel 2023 erano lievitati a 9.439, con un aumento del 36,2%. Un cormorano mangia fino a 500 grammi di pesce al giorno, di qualsiasi specie e dimensione, mettendo a rischio anche la presenza di alborelle, persici e cavedani.

«I numeri sono sottostimati, serve uno studio preciso. Il cormorano non è una specie da dissuadere nella sua presenza sul territorio ma da contenere, perché estremamente nociva - rimarca il consigliere Giacomo Zamperini -. Non si tratta solamente di una questione di equilibrio tra specie che popolano il nostro lago, ma di una soluzione dovuta anche in relazione all’infestazione del parassita Eustrongylides che interessa sia questo tipo di volatile, sia i pesci di cui si nutre, comportando di conseguenza anche un pericolo per gli esseri umani e per tutto il comparto della ristorazione e dell’economia locale».

Tra le richieste anche l’autorizzazione della selezione dei cormorani per i cacciatori che praticano la caccia da appostamento fisso all’avifauna acquatica, considerando la loro esperienza, competenza e preparazione per la caccia all’avifauna acquatica.

«Nello specifico per quanto riguarda il lago di Como - precisa Gigliola Spelzini, consigliere regionale della Lega e firmataria della mozione - la presenza del cormorano rappresenta un problema davvero molto serio, che sta causando la devastazione di interi tratti di habitat e danneggiando l’attività dei pescatori. E’ anche un pericolo per la salute umana a causa di un parassita molto dannoso che colpisce i volatili e può arrivare fino all’uomo. Infine, non va tralasciato il danno provocato al sistema turistico che ruota intorno al nostro Lago, che si trova a dover fare i conti con intere aree rese impraticabili a causa della massiccia presenza di guano».

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