Cronaca / Tirano e Alta valle
Mercoledì 22 Ottobre 2014
Cooperativa, Fava rassicura
«Per Villa una nuova cordata»
L’assessore regionale ha incontrato gli imprenditori interessati - «Mi è parso un buon gruppo. Ora la parola passa al liquidatore»
Un nuova cordata di imprenditori locali impegnati nel settore della viticoltura è interessata a rilevare la Cantina cooperativa Villa di Tirano – Bianzone per la quale è stata decretata, nel giugno scorso, la liquidazione coatta amministrativa, una procedura concorsuale “alternativa” al fallimento, il cui presupposto può essere lo stato d’insolvenza dell’impresa o l’accertamento di gravi irregolarità gestionali da parte degli organismi di controllo e vigilanza.
A darne notizia è l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianni Fava, che ha incontrato nelle scorse settimane il gruppo di imprenditori che preferisce, per ora, non rivelarsi in attesa che l’iter della liquidazione giunga al termine. «Su richiesta del sistema cooperativo di Valtellina – afferma Fava - ho sollecitato il governo sul fatto che venisse nominato un curatore della vicenda. Per mesi erroneamente si è aspettato che la nomina venisse dal ministero dell’Agricoltura, mentre era quello dello Sviluppo Economico a doversene occupare. Una volta risolto l’enigma, la procedura è partita. Ho incontrato, nel frattempo, operatori locali interessati a rilevare il ramo di azienda e far ripartire la cantina. Mi è parso un buon gruppo con idee positive. Naturalmente bisognerà vedere se saranno loro i soggetti che si aggiudicheranno la gestione della cooperativa. Io non sono in grado di dirlo perché sarà il liquidatore a decidere cosa fare».
Quanto ai tempi, il direttore di Confcooperative Sondrio, Massimo Bonesi, spiega che si attende che «la nomina del liquidatore venga pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale – dichiara -, nel frattempo la cantina continuerà ad essere governata dai suoi organi sociali che possono legittimamente accedervi».
Fava manifesta la disponibilità della Regione nel far ripartire – una volta che il liquidatore avrà concluso la sua missione – la Cantina, ma fa anche una doverosa precisazione: «Se c’è un progetto di rilancio noi mettiamo a disposizione le risorse del Piano di sviluppo rurale per garantire una partenza armonica, necessaria per fare investimenti su quella Cantina – aggiunge l’assessore regionale -. I fondi del Psr sono per gli investimenti però, non per coprire i debiti. Le cattive gestioni purtroppo non possono essere supportate. Avevo detto ai precedenti gestori della Cantina di presentarci un piano di rilancio con investimenti che non è mai arrivato. Ora vediamo se con il liquidatore la situazione si potrà sbloccare e verranno individuate nuove persone che potranno ripartire. Sono moderatamente ottimista per questa realtà produttiva valtellinese che rappresenta un bene importante in termini economici e paesaggistici».
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