Cronaca / Circondario
Mercoledì 11 Dicembre 2013
Controffensiva del forno di Valmadrera
«Teleriscaldamento senza Lecco»
L’amministratore di Silea: «Chiudere sarebbe una follia dal punto di vista ambientale»
Colombo critica la decisione della Regione di dismettere le strutture meno efficienti
Valmadrera - «Chiudere il forno sarebbe una follia, proprio dal punto di vista ambientale: i rifiuti di tutto il Lecchese non differenziabili (almeno 80 mila tonnellate l’anno) andrebbero trasportati per un centinaio di chilometri, verso Milano o Brescia».
L’amministratore di Silea, Mauro Colombo, è intervenuto mercoledì con altri dirigenti della società sulle recenti decisioni della Regione, che ha appena detto sì alla «progressiva disattivazione degli impianti di incenerimento, a cominciare da quelli meno efficienti».
Un dossier già esiste, presentato da Legambiente a Milano nella recente settimana europea per la riduzione dei rifiuti: il forno di Valmadrera figura tra i meno efficienti in classifica, soprattutto (ma non solo) per la produzione energetica.
Sul dossier e sulla decisione della Regione, ieri Colombo ha sparato a zero. E il direttore, Marco Peverelli: «La Regione ha preso la decisione politica della progressiva dismissione, ma tuttora vige una legge (della Regione stessa) che prescrive l’utilizzo degli impianti alla potenzialità massima».
A tale regime il forno di Silea sopporterebbe l’attivazione del teleriscaldamento che ne migliorerebbe la resa energetica. «Partirà comunque – ha ribadito Peverelli – Ci faremo bastare le attuali 87mila tonnellate purché (a un anno e mezzo dalla presentazione della pratica di rinnovo delle autorizzazioni) si degni di risponderci; noi intanto ci siamo portati avanti ristudiando la fattibilità del teleriscaldamento per le sole realtà di Civate, Valmadrera e Malgrate, escludendo l’ospedale di Lecco e gli altri utenti che avremmo soddisfatto a potenza maggiore».
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