Cronaca / Lecco città
Domenica 18 Maggio 2014
Confindustria e il modello Lecco
«La ricerca deve essere più veloce»
Fare rete e lavorare seriamente a progetti che uniscano impresa e ricerca per ottenere riscontri in Europa
Fare rete e lavorare seriamente a progetti che uniscano impresa e ricerca per ottenere riscontri in Europa.
È questa la linea emersa in occasione del convegno “Industria & ricerca: nuove prospettive europee”, organizzato da Confindustria per analizzare le prospettive che si aprono per l’Italia a livello continentale con il semestre di presidenza italiana del Consiglio, anche in relazione al proseguo di Horizon 2020, che offrirà nuove opportunità per le imprese anche in termini di programmazione dei fondi strutturali.
Ospite della sede di via Caprera era Sandro Gozi, sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri con delega alle politiche europee, che ha voluto sottolineare il ruolo dell’impresa a livello nazionale e, in particolare, lecchese. E’ stato il presidente Giovanni Maggi, però, a introdurre i lavori, mettendo in evidenza l’importanza dell’Europa per le aziende lecchesi.
Quindi, affrontando il tema “Il modello lecchese: ricerca e impresa nell’Europa della crescita”, c’è stato modo di ascoltare l’esperienza europea di alcuni noti esponenti dell’economia del territorio. Come Andrea Ascani Orsini, di Gilardoni raggi x («Abbiamo partecipato a programmi europei, ma abbiamo ricevuto poco. Sarebbe interessante riuscire a fare sistema ma è difficile, anche perché molte aziende, come noi, vogliono tenere riservata la loro innovazione») e Francesco Castelletti di Morganti-Kapriol e presidente di Federmanager.
La parola è passata quindi a Giovanni Pareschi, direttore dell’osservatorio di Brera. «Abbiamo problemi di natura strutturale, con un mondo della ricerca sempre più vecchio. A Lecco, però, dal punto di vista tecnologico c’è tutto: il problema è fare gruppo e creare una filiera».
«Il territorio lecchese ha un potenziale enorme, con industria, enti di ricerca e Politecnico. Ha le risorse necessarie per realizzare progetti di rilievo europeo, ma bisogna investire e lavorare sodo», ha rilevato il direttore dell’istituto Itia Cnr, Tullio Tolio.
E’ stato Vico Valassi, presidente della Camera di Commercio, a inquadrare con la solita efficacia la situazione. «Se in un momento come questo preferiamo una distribuzione a pioggia di queste poche risorse, l’obiettivo della crescita non lo raggiungeremo più. La nostra è una realtà con opportunità e potenzialità superiore ad altri territori. Rispetto al dinamismo dei nostri imprenditori, il livello di ricerca universitaria è lento, ma Lecco può mettere a punto anche questo meccanismo».
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