Cronaca / Circondario
Giovedì 12 Giugno 2014
Confindustria Lecco sta con la Cgil
«Serve rispetto e correttezza»
Sulla vertenza Trafilerie Brambilla interviene via Caprera
Maggi: «Spero che nella trattativa si recuperi un dialogo»
Trafilerie del Lario in liquidazione, così non si fa. Dopo la puntualizzazione di Wolfango Pirelli (segretario generale della Cgil), anche Confindustria Lecco - pur con cautela e nel rispetto delle singole posizioni e competenze - prende le distanze da richieste e comportamenti tenuti nella trattativa sindacale dall’imprenditore turco interessato ad acquisire la società calolziese.
In una nota, l’associazione di via Caprera premette: «Nel contesto economico complesso che tutti conosciamo, fra i casi di imprese del nostro territorio che stanno vivendo momenti di difficoltà c’è anche quello delle ex Trafilerie Brambilla, oggi Trafilerie del Lario in liquidazione per la quale è in corso la cessione ad una realtà turca».
Dopo l’inquadramento nel contesto economico, Giovanni Maggi (presidente di Confindustria Lecco) sottolinea: «La vicenda nei suoi contorni generali è nota - commenta Maggi - per cui non mi dilungherò nel tracciarne i dettagli, ma sottolineo, come peraltro si evince dalle dichiarazioni del segretario generale di Cgil Lecco Wolfango Pirelli, riportate dalle pagine de La Provincia, che esiste una differenza fra l’impronta che è stata data alla gestione di questa vicenda e quanto è stato fatto in passato per casi più o meno analoghi dei quali ci siamo occupati».
Giulio Sitori, direttore di via Caprera ricorda e aggiunge: «Confindustria Lecco ha sempre gestito situazioni anche di grande difficoltà trovando accordi che hanno generalmente e pienamente soddisfatto le aspettative delle imprese, ma con la correttezza che deve sempre assolutamente essere sottesa ai rapporti fra le parti, pur nella grande diversità di vedute».
Maggi ribadisce: «Per il ruolo che ricopro in associazione, ma anche come privato cittadino, penso che alcuni atteggiamenti siano inaccettabili soprattutto quando sono in gioco i destini delle persone. Capisco - evidenzia il numero uno di Confindustria - che attori esterni e a maggior ragione se provenienti da altri Paesi possano abitualmente agire secondo dinamiche diverse dalle nostre, tuttavia anche a loro sono richiesti correttezza e rispetto verso i lavoratori, le parti sociali e il territorio. Non entro nel merito specifico delle scelte, perché sappiamo tutti che a volte gli imprenditori sono chiamati loro malgrado a decisioni dolorose per il bene dell’impresa, ma non ritengo condivisibile il metodo e confido che per il proseguo della vicenda si sappia dare alle trattative una impronta di maggior dialogo e rispetto, pur tenendo ferma la barra sulle strategie necessarie per salvaguardare le attività dell’azienda», conclude Giovanni Maggi.
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