Cronaca / Merate e Casatese
Domenica 21 Settembre 2014
«Con questa piazza
non dimenticheremo
il caro padre Fausto»
Ieri a Santa Maria Hoè una toccante cerimonia
per l’intitolazione al missionario del Pime ucciso
Monsignor Ravasi: «Seppi dell’omicidio alla radio»
«Se esco di casa e vengo in municipio percorro varie strade. Prima via don Fulvio Perego, poi via Guido Marchesi, infine via Semenza. Tutte persone che non ho conosciuto ma che so cosa hanno fatto. Alla fine, arrivo in via piazza padre Fausto Tentorio, che ho conosciuto e di cui so le gesta. Grazie a questa intitolazione, tra cent’anni, anche altre persone, che non hanno avuto la mia stessa fortuna, sapranno chi era e che cosa ha fatto padre Fausto Tentorio».
Con queste parole, Carmelo La Mancusa, sindaco di Santa Maria Hoè, ha commentato l’intitolazione della piazza davanti a municipio e chiesa parrocchiale al missionario del Pime, ucciso tre anni fa nelle Filippine.
La cerimonia, cui ha partecipato anche monsignor Gianfranco Ravasi e padre Natale Brambilla, è stata preceduta da una lunga messa solenne, celebrata dal vescovo, in occasione dei primi cento anni della parrocchia dedicata a Maria Addolorata. Nel corso della sua lunga omelia, monsignor Ravasi, oltre ad avere ricordato il profondo legame di affetto che lo lega al paese dove è cresciuto e trascorso le vacanze estive e dove sono sepolti i genitori, ha voluto ricordare anche padre Fausto.
«Mi ricordo che lo avevo conosciuto quando io ero seminarista e lui faceva il chierichetto. Ricordo che, dopo la messa, si fermava insieme agli altri nella zona del coro ad ascoltare le mie parole. Più tardi, l’ho rivisto in seminario, quando l’ho avuto come mio alunno per un paio d’anni. Quindi, ci siamo rivisti solo in poche altre occasioni».
Più tardi, Ravasi ha ricordato anche il momento in cui ha saputo dell’assassinio. «Dovevo ricevere un ministro delle Filippine e dalla radio ho ascoltato quello che era avvenuto e che padre Fausto era stato ucciso».
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