Cronaca / Lecco città
Martedì 10 Febbraio 2015
Con l’export l’artigianato tiene
Lecco è ai primi posti in Italia
I dati sull’anagrafe delle imprese mostrano un settore che resiste
La flessione contenuta allo 0,3%, la media nazionale è stata di -1,4%
Il 2014 è stato un anno in cui l’artigianato lecchese nonostante le difficoltà è riuscito ad assicurarsi dal punto di vista della nati-mortalità d’impresa una delle migliori tenute a livello nazionale.
Quello da poco trascorso per il complesso delle circa 9mila imprese artigiane lecchesi non è stato un anno di crescita visto che a fronte di 583 nuove iscrizioni al Registro imprese, le chiusure sono state 610. Un saldo negativo di 27 imprese, pari a una flessione dello 0,3% che tuttavia colloca Lecco al settimo posto nazionale per rank percentuale.
Dopo un 2013 problematico segnato da ricorrenti chiusure d’impresa il 2014 sembra l’anno di una stabilizzazione dovuta a un miglioramento della domanda che si è avvertito soprattutto nel terzo e quarto trimestre e anche a punti di forza, fra imprese che hanno ripreso ad investire, come conferma Paolo Grieco, responsabile dell’innovazione in Confartigianato Lecco, che registra una richiesta continua di imprese interessate all’estero e alla partecipazione a fiere e missioni.
Sulla qualità delle nuove iscrizioni, dagli uffici di Cna il direttore Alberto Bergna si dice convinto che una parte dei nuovi avvii avrà sì una quota di “autoimpresa” come tentativo di arginare la disoccupazione ma più spesso, afferma guardando alla composizione delle iscritte all’associazione, «si tratta di imprese che nascono, anche solo per motivi amministrativi, come nuove società dopo la chiusura di una preesistente impresa di famiglia. Sono le imprese di numerosi figli di piccoli imprenditori che, chiusa la società di famiglia, ripartono portandosi dietro lo stesso valore aggiunto in termini di macchinari e know how». Al primo posto c’è Isernia, che segna una crescita del 2,2%, seguita da Bolzano (+0,9%), Prato e Trieste (entrambe con un +0,1%). Seguono le flessioni più lievi, quelle di Firenze (-0,2%) e Lecco.
Con l’esclusione di Milano, Lecco realizza nel 2014 il miglior saldo percentuale fra aperture e chiusure d’impresa, con un dato in miglioramento su un 2013 che aveva segnato una flessione dell’1.6%. I dati sono stati diffusi il 5 febbraio da un’elaborazione flash dell’ufficio studi di Confartigianato nazionale su analisi dei dati Movimprese, secondo cui il settore a livello nazionale migliora il saldo demografico «a – 1,4%, in miglioramento di mezzo punto rispetto al -1,9% del 2013. Ogni giorno – spiega la rilevazione – nascono 340 imprese artigiane in un quadro in cui in 16 regioni e in 80 province (sulle 105 considerate) la dinamica nel 2014 registra un miglioramento rispetto al 2013».
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