Cronaca / Lecco città
Venerdì 20 Dicembre 2013
«Combattiamo le slot e ci puniscono»
Il governo penalizzerà gli enti locali che contrastano il gioco d’azzardo come il Comune di Lecco
Si scatena la protesta. Corrado Valsecchi: «Una scelta del genere merita altro che i forconi»
Qualcuno usa il sarcasmo, altri si dicono letteralmente furibondi: la notizia giunta anche a Lecco in tempo reale da Roma, dove il Senato ha approvato a maggioranza col voto di Pd, Ncd e Scelta civica l’emendamento con cui penalizzare gli enti locali che contrastano il gioco d’azzardo, ha suscitato unanimi reazioni di sdegno, da sinistra a destra.
Il polverone sollevato ha già spinto diversi leader ad aggiustare il tiro, ma sul tavolo resta il tentativo dell’italica classe politica (in questo caso almeno di una parte di essa) di puntare solo a fare cassetto, ignorando i risvolti che un’azione di questo genere comporta. Di fatto, l’emendamento prevede il taglio dei trasferimenti a Comuni e Regioni che hanno applicato regolamenti restrittivi nei confronti del gioco d’azzardo, in misura pari al mancato introito che queste regole provocano all’Erario. Tagli cancellabili nel momento in cui le restrizioni vengono a cadere.
A sobbalzare sulla sedia sono stati in tanti, a partire dal sindaco Virginio Brivio, che ha confermato l’azione della propria amministrazione contro il dilagare del gioco d’azzardo (che nella sola città conta nove sale e 1.900 slot, che salgono a circa 4.500 in tutta la Provincia): nei prossimi giorni proseguirà la raccolta di firme contro questo fenomeno, mentre a gennaio verrà organizzata una settimana di iniziative di sensibilizzazione sul tema.
Il più arrabbiato, però, è Corrado Valsecchi, portavoce di Appello per Lecco, il sodalizio protagonista nei mesi passati di una serie di attività contro il gioco d’azzardo.
«Un minuto dopo aver saputo di questa porcata vergognosa ho iniziato a telefonare a Roma senza usare mezzi termini – commenta -. Devono aver fatto così in tanti, considerato il fatto che Renzi, grazie a Dio, è subito intervenuto. Però queste sono cose che creano rigetto psicologico nell’opinione pubblica nei confronti della politica».
Duro anche il commento del senatore leghista Paolo Arrigoni: «Sul gioco d’azzardo in Senato la maggioranza si è comportata in modo vergognoso e il Pd per proteggere i concessionari bastona gli enti. Davvero un bell’avvio per Renzi», attacca l’ex sindaco calolziese, che durante il suo secondo mandato alla guida della città ha dovuto affrontare l’apertura della sala giochi in centro, senza riuscire a bloccarla.
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