Cronaca / Morbegno e bassa valle
Giovedì 22 Agosto 2013
Coltivava canapa nell’orto
«Soffro di cuore. Mi curavo»
Il pensionato finito in manette ha ottenuto l’obbligo di firma
«Mi ero documentato su internet, ma non l’ho mai fumata»
Aveva letto su internet che la pianta di “cannabis” aveva proprietà terapeutiche e lui che soffre di cuore credeva di poterne trarre giovamento.
Si era documentato sull’argomento e sempre on-line aveva acquistato i semi per coltivarla. Certo, sapeva bene che era illegale, almeno nel nostro Paese, e per questo aveva individuato un terreno vicino al suo, ma di proprietà demaniale.
Coltivazione ingombrante
«Mai, però, avrei pensato che quelle piante crescessero oltre i due metri... Sì, l’ho coltivata, la canapa, ma non l’ho mai fumata e non avevo nessuna intenzione di venderla...». Umbeerto Russo, 67 anni, residente nel piccolo comune di Menarola, in Valchiavenna, per quelle 27 piante di marijuana che gli sono state trovate vuoi in casa, vuoi in un terreno dello Stato ha rischiato di finire in guai grossi.
Arrestato il 19 agosto, ieri si è ritrovato davanti al gip Carlo Camnasio a cui ha raccontato la sua verità. Da pensionato si dedica ad un solo hobby: l’orto e così, accanto ai pomodori, alle melanzane e all’insalata - di cui va veramente fiero -, aveva pensato di coltivare anche marijuana. Si era pure attrezzato per l’essicazione delle foglie e in casa dell’uomo è stato trovato un grammo e mezzo di sostanza stupefacente risultata positiva al narco-test.
Nessun altro tipo di droga nascondeva nelle sue proprietà, bene precisarlo. Nè gli sono stati trovati bilancini di precisione o altro che possa far pensare ad un’attività di spaccio. In casa, aveva però 296 semi destinati a finire in terra.
«Mettevo i semi in vaso e poi una volta ottenute le piantine le trapiantavo nel terreno vicino al mio. Certo che non immaginavo crescessero così tanto!», si è giustificato l’uomo che ha ottenuto l’obbligo di firma, misura chiesta dal sostituto procuratore Giacomo Puricelli , mentre l’avvocato difensore Cristina Bordoni ha presentato istanza di scarcerazione.
I carabinieri, una volta intervenuti, hanno sequestrato sette vasi e 20 piante, già adulte. Non è dato sapere se gli esemplari strappati da terra e ora destinati alla distruzione, siano femmine oppure no (se non lo fossero non avrebbe senso fare essiccare le foglie), quel che è certo è che il quantitativo fresco di canapa avrebbe potuto raggiungere il mezzo chilogrammo a pianta.
L’uomo, originario del Napoletano, non ha precedenti, ed è stato convincente nel sostenere la sua buona fede. Anche per quanto riguarda le munizioni che gli sono state trovate in casa oltre ad un’arma regolarmente denunciata.Naturalmente ora dovrà affrontare un processo per coltivazione e detenzione di sostanza stupefacente e detenzione illegale di munizionamento per armi comuni.
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