Cronaca / Sondrio e cintura
Lunedì 16 Marzo 2015
Coldiretti: «Le nostre radici sono qui»
L’orgoglio dei pensionati valtellinesi al raduno: «Se manterremo vivi i nostri ricordi, ce la faremo»
Con i suoi 5.500 iscritti l’associazione Pensionati Coldiretti è una vera forza sociale, molto sentita e radicata sul territorio provinciale.
Da ieri un tassello in più – con un’apertura alle realtà fuori provincia in un’ottica di confronto e collaborazione – è stato posto nel percorso del sodalizio con la prima “Festa interprovinciale dell’associazione Pensionati Coldiretti”, che si è tenuta nel capoluogo e ha visto la partecipazione di quasi 180 persone, pensionati coltivatori della provincia ma anche da fuori: Cremona, Como, Varese, Lecco e Pavia.
La giornata voleva essere una festa, ma si è parlato di temi chiave: dall’adeguamento delle pensioni minime all’assistenza sanitaria alla richiesta di maggiore visibilità e valutazione sociale del ruolo che i pensionati Coldiretti svolgono nell’ambito dell’economia agricola provinciale ed all’interno dei loro nuclei familiari.
Dopo la messa e la visita alle cantine del presidente provinciale Coldiretti, Alberto Marsetti (tale la partecipazione che si sono dovuti organizzare tre gruppi), all’hotel Della Posta si è tenuta la parte conviviale. «Se nei centri storici come quello di Sondrio si respira ancora il profumo della terra, allora vuol dire che Coldiretti ha ancora da dare - ha detto il presidente nazionale della Federpensionati Coldiretti, Antonio Mansueto, affiancato dal segretario nazionale Danilo Elia -. Se la criticità legata all’Imu per le aree rurali è stata più o meno risolta, ora occorre ripensare la legge sulle pensioni. Su questo tema dobbiamo lavorare e sulla caduta verticale dell’assistenza pubblica. Le nostre nonne sono quelle che concretamente “fanno” il welfare in agricoltura. E poi pensiamo al ruolo del nostro pensionato nel supporto ad anziani, nipoti e figli. Se manteniamo vivi i ricordi che abbiamo, ce la faremo».
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