Cronaca / Sondrio e cintura
Domenica 16 Giugno 2013
Code al ponte Gallivaggio
Turisti e imprese in rivolta
«Siamo alle solite, parte la stagione e scattano i disagi per la Valle»
Gli albergatori contro l’Anas: non è possibile sbagliare i preventivi
«Con il cantiere fermo ci sarà un’altra estate con il semaforo, le code e i disagi».
Non si è ancora risolta del tutto la vicenda della Super strada 36, rimasta bloccata per oltre un mese, e già la questione strade ritorna al centro delle polemiche. E non in tono minore, nonostante questa volta sia interessata una strada minore, ma non troppo. Sul tavolo della protesta ancora una volta gli operatori economici mettono i rischi che può correre una vallata intera, alla vigilia di una stagione turistica che già non promette grandi picchi.
Albergatori, ristoratori e operatori economici sono sul piede di guerra. E in attesa dell’incontro fra Comunità montana e Anas, in programma per mercoledì, gli albergatori della Valchiavenna fanno sentire la loro voce sulla questione del ponte di Gallivaggio.
Da Gaetano Capizzi, presidente dell’associazione di categoria, arrivano parole cariche di preoccupazione.
Semaforo e code
Visto che il cantiere è fermo - Anas sostiene che si è arrivati al 90% dell’intervento - e mancano due mesi e mezzo di lavori alla conclusione dell’opera, a questo punto il semaforo che regola il senso unico alternato, con le inevitabili code, è assicurato almeno fino a settembre. «Rischiamo di dovere affrontare un’altra estate di delirio» premette il titolare dell’Hotel Ferré di Madesimo.
Ieri, anche a causa della bella giornata e delle manifestazioni promosse a Madesimo, il traffico è stato intenso e si sono osservate le prime code prolungate davanti al rosso. del semaforo Ma probabilmente in luglio e agosto andrà molto peggio, soprattutto nei fine settimana. «Come se non bastasse, osserviamo che non si usano apparecchiature all’avanguardia sul piano tecnologico - prosegue Capizzi -. L’utilizzo di semafori intelligenti potrebbe rendere più scorrevole il traffico, invece non si sfruttano le opportunità offerte da questa tecnologia. Inoltre credo che sia necessario garantire una riqualificazione complessiva della viabilità per la valle del Mera, lo dimostrano le condizioni generali della nostra statale 36. Sarebbe bene che, una volta tanto, i soldi in arrivo per la viabilità della provincia di Sondrio prendessero la strada della Valchiavenna».
Errori nei preventivi
Non sono note le ragioni precise dello stop del cantiere sul torrente Avero, ma c’è spazio per alcune valutazioni sul metodo che caratterizza questi interventi.
«Queste interruzioni dei lavori sono paradossi tutti italiani. Quando si inizia un’opera pubblica, il committente e l’esecutore dovrebbero definire tempi e costi, non ci deve essere la possibilità di prolungare l’attesa o di chiedere più soldi. Invece osserviamo continuamente episodi in cui si allungano i tempi e le aziende chiedono più risorse di quelle pattuite all’inizio. Ognuno dovrebbe assumersi le proprie responsabilità, come avviene in un albergo nel momento in cui accogliamo l’ospite. Se le nostre piccole imprese del turismo lavorassero con questo metodo che si osserva nei cantieri pubblici, avremmo già chiuso i nostri alberghi».
Fra tre giorni, anche le preoccupazioni degli imprenditori del comparto turistico verranno messe al centro dell’attenzione nell’incontro fra Anas e Comunità montana.
Passata l’emergenza del Monte Piazzo, ci si aspettano soluzioni anche per i problemi meno complessi, ma comunque rilevanti, della statale 36. A cominciare dal turismo.
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