Cronaca / Lecco città
Lunedì 06 Ottobre 2014
«Cocaina a 14 anni. Poi eroina
Volevo essere grande, mi sono rovinato»
L’appello di un giovane ai ragazzi: «Attenti, si inizia per divertirsi e non ci si libera più»
«Ci sono tredicenni che si bucano già. Ma appena inizi, la discesa diventa inevitabile»
Alcol e droghe. Un mix perfetto, per lasciarsi sfuggire un’intera giovinezza. Una trappola deleteria, mortale. Una inganno che attrae i ragazzini.
Una piaga, invisibile ma diffusa in città e nel circondario più di quel che si creda. A raccontarlo, con la sua storia semplice quanto devastante è Marco, 24 anni, originario di Calolziocorte. Nome di fantasia, storia reale. «Oggi – dice – mi trovo nella comunità Kairos di Cisano. È questa la mia speranza: uscire definitivamente dal tunnel delle dipendenze. Anche grazie alla comunità».
La sua odissea nel mondo dell’alcool e della droga inizia esattamente dieci anni fa. «Avevo 14 anni. Ho iniziato con la cocaina e le canne». Perché? «Ero il più piccolino nel gruppo, dovevo farmi vedere più grande. Succede lo stesso con le sigarette». Terza media, poi un lavoro da metalmeccanico. «All’inizio riuscivo comunque ad andare al lavoro. Anche se fumavo. Sono andato avanti così per 3, 4 anni». Se mancavano i soldi, c’era la bottiglia: «Superalcolici, perché birra e vino non mi sono mai piaciuti. L’alcol è legale. Rubarlo al supermercato è facile». Ma la vera discesa inizia a 16 anni: rave parties, droghe sintetiche, anfetamina, pastiglie. In Piemonte, a Milano, ma anche più vicino.
«Prima dei 18-19 anni drogarmi era un fatto che riuscivo in qualche modo a dominare. Però a 19 anni ho preso a fumare cocaina pesantemente. Allora ho deciso di dare una svolta. Mi sono trasferito in Veneto, da parenti». L’astinenza dura solo un anno poi di nuovo droghe, sempre più pesanti e l’arresto per spaccio.
La storia intera lunedì 6 ottobre su La Provincia
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