Cronaca / Circondario
Giovedì 05 Febbraio 2015
Civate, ricordando Roberta
Donazioni in suo nome
Dalla famiglia un’auto medica e un defibrillatore
Acquistati con il risarcimento dell’assicurazione
Accettare la proposta iniziale dell’assicurazione per evitare un processo civile. Che sarebbe stato inutile, perchè è impossibile quantificare la perdita di una figlia. Di una figlia unica e amatissima com’era Roberta Tantardini.
In sua memoria, due comunità potranno beneficiare di strumenti utili a salvare vite o comunque a garantire un aiuto a chi soffre. Così come i genitori di Roberta hanno fortemente voluto.
Il prossimo 8 marzo, domenica, a Civate, la famiglia Tantardini donerà alla Croce rossa di Valmadrera un’auto medica e una barella speciale in memoria di Roberta. Mentre un defibrillatore verrà donato alla palestra comunale del, paese della famiglia, paese in cui Roberta è cresciuta fino al trasferimento, pochi mesi prima della morte a Bulciago, dove era andata a vivere con il fidanzato Walter Meroni. Il programma prevede la messa in chiesa parrocchiale alle 10, quindi il trasferimento al centro sportivo di Civate per la cerimonia di consegna: a seguire un piccolo rinfresco.
La scelta della famiglia, quella di non costituirsi parte civile e accettare il risarcimento proposto senza ulteriori trattative, era stata resa nota dall’avvocato Sonia Negri a giugno, proprio nel giorno in cui si sarebbe dovuto aprire il processo penale a carico di Gianfranco Bellingeri, il medico del pronto soccorso dell’ospedale di Merate al quale la ventottenne si era rivolta, nell’estate del 2012, per un dolore persistente alla gamba e che l’aveva rimandata a casa diagnosticando uno stiramento muscolare. La giovane donna è morta il giorno dopo per una trombosi venosa profonda.
I particolari su “La Provincia di Lecco” in edicola giovedì 5 febbraio
© RIPRODUZIONE RISERVATA