Cronaca / Circondario
Martedì 12 Agosto 2014
Civate, effetto ground zero
Nostalgia Black & Decker
«Ma ora c’è un’area da valorizzare», mentre si coltiva il sogno di un villaggio. E il sindaco lancia l’idea di un libro per mantenere viva la memoria
Effetto ground zero: a modo suo, la demolizione totale dell’ex Black&Decker ha un effetto emotivo forte, oltre che un impatto visivo enorme.
Alla storica fabbrica di cui rimane ormai solo il ricordo ha dedicato un capitolo speciale persino il bollettino parrocchiale, nell’ultimo numero. È stata rasa al suolo – com’è noto – per volere della curatela fallimentare, nella speranza di rendere l’area più appetibile per futuri investimenti, rispetto al colosso in cui per decenni hanno trovato lavoro centinaia di civatesi, e non solo. Com’è risaputo, lo stabilimento ha chiuso alcuni anni fa e, da allora, i tentativi di vendere la proprietà in blocco non hanno funzionato. «Adesso, il capitolo è chiuso – osserva il sindaco, Baldassare Mauri – Della ex Black&Decker non resta più niente: la società che si è occupata della bonifica sta smaltendo gli ultimi carichi. Rimarrà poi tutto così, fino alla (speriamo, imminente) ricostruzione: un minimo fronte davanti al parcheggio del municipio verrà lasciato, al solo scopo di garantire il contenimento e scongiurare dissesti». Dopo la demolizione, si tratterà di dare corpo al sogno di un villaggio da 14mila metri quadrati, da ricostruire al posto dei precedenti 28mila circa e da destinare a residenza, terziario, ricettività: 8.500 metri di case, 2.800 di negozi e uffici, altrettanti per «un piccolo albergo», come ricorda Mauri aggiungendo cauto. Intanto, la spianata dell’ex Black&Decker è diventata la meta abituale delle passeggiate quotidiane degli anziani che, soprattutto nei primi giorni, si soffermavano a lungo e commossi.
E il sindaco lancia l’idea di un libro per ricordare. Chiunque abbia foto le faccia pervenire in Comune.
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