Cronaca / Lecco città
Lunedì 04 Agosto 2014
Cibi e vini lecchesi
piacciono all’estero
L’export alimentare del territorio vale 55 milioni di euro: facciamo meglio di Como e Sondrio
Un settore in crescita e apprezzato all’estero grazie alla qualità dei prodotti e delle lavorazioni
Con un volume complessivo di circa 55 milioni di euro di export alimentare nei primi 3 mesi del 2014 e un peso del 4,5% sul totale lombardo, nella mappa regionale del settore Lecco si distingue soprattutto per il business estero di carni e salumi, delle bevande, del caffé, the e cacao.
Secondo dati diffusi in questi giorni dalle Camere di commercio di Milano e di Monza in collaborazione con Coldiretti, nei volumi di vendite di settore sull’estero Lecco sta davanti alle province di Como (52 milioni di euro), Sondrio (15), Lodi (52) e Monza e Brianza (28,5).
Tuttavia nel primo trimestre 2014 è fanalino di coda per bassa crescita, pari all’1,9% contro una media regionale dell’8,4%. In tal senso, a fare peggio di Lecco sono Como (+0,6%) e Cremona (0,1%).
Le performance maggiori nei volumi venduti sono invece quelle di Milano (335,5 milioni, +3,6%), Bergamo (130 milioni, +5,6%), Brescia (128,8 milioni, +5,5%) e Mantova (124,7 milioni, +15,6%), per un totale regionale esportato pari a 1,2 miliardi.
Dalla Lombardia prendono la via dell’estero soprattutto salumi e latticini (verso Germania e Francia soprattutto), the e caffé (Regno Unito), dolci (destinati a Francia e Finlandia), pesci (per il Medioriente), pasti pronti (Olanda) e vini verso gli Stati Uniti, quasi 100 milioni in più rispetto all’anno scorso. L’Unione europea resta la prima consumatrice, con una quota del 68%, cresciuta del 9,1%, cioè 70 milioni di euro in più, rispetto all’anno scorso, mentre nei Paesi extra Ue va il 12,1% e negli Usa l’8,8%. Tuttavia nel corso dell’anno a correre nella crescita sono state soprattutto le aree dell’Asia orientale (+9 milioni) e del Medioriente (+7 milioni). Ovunque, a essere cresciuto di più è stato l’export di formaggi (passati da 213 a 253 milioni di euro) e i pasti pronti (da 93 a 111 milioni), oltre alle bevande (da 180 a 193 milioni) e la frutta e verdura (da 101 a 115 milioni).
Fra i prodotti regionali, ad essere apprezzati nel mondo sono le carni e i salumi, comprati in Germania, Francia (entrambe per 16 milioni di euro su un totale venduto nel mondo pari a 111 milioni) e Regno Unito (12 milioni); seguono i formaggi in Francia (per 49 milioni di euro su 253 totali), in Germania (42 milioni), nei Paesi Bassi, Belgio e Regno unito (tutti e tre sopra i 15 milioni).
I pesci si vendono in Germania, Medioriente e Grecia (tutti e tre sopra i 4 milioni su 32 complessivi), mentre cacao, the e caffé vanno nel Regno Unito e in Francia (entrambe intorno agli 11 milioni su 93 totali). A comprare frutta e verdura sono Francia e Germania (21 milioni di euro su 115 totali). In Francia vanno anche i dolci (5 milioni di euro su 29), comprati anche in Finlandia (2,7 milioni). Per i vini e le bevande i principali acquirenti sono gli Usa (58 milioni di euro su 193), oltre a Regno Unito e Svizzera, entrambi sui 18 milioni di euro.
Forti acquirenti di cibi pronti sono soprattutto gli olandesi (16 milioni di pasti pronti su 111 totali) e il cibo per animali, anch’esso diretto in Olanda (7,7 milioni di euro su 38 totali).
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