Dopo un mese circa di cova, dalle uova azzurrognole depositate tra le cannette del “foset” di Santa Cecilia sono nati sei piccoli cigni.
Da un decennio almeno, la piccola oasi che resiste nel tempo, è diventata l’abituale rifugio per nidificare, anche se negli anni passati uova erano state depositate pure nei pressi del pontile d’attracco della Navigazione.
Domenica il primo dei fratellini è spuntato da sotto le piume della mamma, curioso di conoscere l’ambiente in cui era nato. A vederlo con quel colore grigiastro, quasi bianco sporco, faceva tenerezza perché appena nato ma era poco attraente se paragonato al bel piumaggio bianco della mamma.
Ma è così, per i “brutti anatroccoli” non belli nell’aspetto proprio per essere più mimetici nell’ambiente in cui dovranno sopravvivere fino a diventare adulti e a trasformare poi il piumaggio che diventa di un bel bianco candido.
Mentre le uova si schiudevano, una alla volta, papà cigno continuava a fare la guardia attorno al nido, per difenderlo dal possibile attacco di qualche predatore. La coppia ha scelto quell’angolino del vecchio porto dove ancora l’ambiente si è conservato intatto, tra cannette e muschio che garantiscono la possibilità di mettere su casa. Così ogni anno c’è quasi l’appuntamento fisso, tra la fine di aprile e l’inizio del mese di maggio, per andare a scoprire se i cigni hanno depositato le loro uova.
L’ultimo lieto evento è stato seguito con curiosità da chi bazzica nella zona di Santa Cecilia .
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