Cronaca / Lecco città
Giovedì 25 Giugno 2015
Cgil Lecco sulla Camera di commercio
«È meglio la fusione con Como»
No a Monza: lo afferma il segretario Wolfango Pirelli, auspicando un intervento sul tema del sindacato regionale
In conferenza stampa il segretario generale della Cgil provinciale Wolfango Pirelli ha detto chiaramente che «la Cgil vuole contare nella riorganizzazione territoriale in corso», la quale spinge verso gli accorpamenti e coinvolge enti pubblici come Comuni, province e Camere di Commercio e anche associazioni d’impresa. Accorpamenti e fusioni che condizionano equilibri e relazioni in un calendario che, oltre ai processi di fusione in corso nelle sedi territoriali di Confindustria, presenta fra le prime scadenze le fusioni degli enti camerali che troveranno rappresentanza a partire da un numero minimo di 80.000 imprese. Pirelli ha indicato in Lecco, Como e Sondrio il perimetro naturale per le nuove alleanze, l’unico, ha detto, in grado di «salvare Lecco e il Lario dallo smembramento».
L’allusione è alle dinamiche in corso su Monza, proiettata verso l’area metropolitana milanese come si vede dalla nuova fusione per incorporazione di Confindustria Monza in Assolombarda e più volte indicata come provincia di fusione istituzionale per la Camera di Commercio, in cui Lecco entrerebbe in forte minoranza.
Sulla strada da prendere entra in gioco la battaglia locale del momento, quella del rinnovo della Camera di Commercio di Lecco, che vede in corsa le candidature dell’attuale presidente Vico Valassi e di Giovanni Maggi, presidente di Confindustria Lecco-Sondrio appoggiato anche dalla componente sindacale. «Le due Camere di Commercio di Lecco, che registra 34.000 imprese, e Como, con 62.000, basterebbero alla fusione – ha detto Pirelli - tantopiù che Como si è già espressa favorevolmente. Valassi – ha aggiunto – sembra più orientato su Monza, che ci porterebbe nell’orbita di quell’area metropolitana da cui ci siamo affrancati da tempo».
All’indomani della conferenza organizzativa che martedì scorso ha coinvolto 200 delegati Pirelli ha spiegato che per giocare il proprio ruolo la Cgil a Lecco interverrà su tre livelli: il riordino istituzionale e lo sviluppo locale con una nuova proposta che tocca il campus universitario, la contrattazione, i propri servizi di patronato, fiscale e vertenze.
Sul primo punto Pirelli ha detto che le attuali camere del lavoro resteranno ma, ha precisato, con nuove collaborazioni fra loro, perciò «chiediamo alla Cgil regionale di prendere posizione tutelando le autonomie locali, escludendo ipotesi di collaborazione con Monza». Un punto centrale della proposta sindacale riguarda il campus universitario, «con la creazione di un’entità per il trasferimento tecnologico, a partecipazione pubblico-privata e alternativa a Univerlecco», dice Pirelli. Che spiega: «Serve costruire qualcosa che aiuti il sistema delle micro e piccole imprese, qualcosa che operi sulla domanda di innovazione delle pmi. Ora nel campus si incontrano aziende che o sono piccole e poche oppure, se medio-grandi, hanno comunque i loro centri ricerca interni.».
Sulla contrattazione Pirelli ha spiegato che «entro dicembre faremo tre piattaforme in altrettante aziende, che comprendano i precari, i lavoratori delle mense e delle pulizie. Inoltre, coordineremo meglio la contrattazione dell’ospedale, dove ci sono più contratti per varie categorie. Infine, isituiremo in Cgil il coordinamento delle categorie interessate agli appalti per canalizzare proposte e rivendicazioni verso le amministrazioni pubbliche».
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