Cronaca / Morbegno e bassa valle
Lunedì 11 Novembre 2013
C’è troppo rumore
I dissuasori non bastano
Partecipata assemblea dei residenti nell’area nord di Morbegno - Il presidente Venosta: «Alcuni sono bassi, deteriorati e pericolosi»
Dissuasori nella zona nord della città: al vaglio soluzioni alternative per ridurre disagi acustici, inquinamento e garantire sicurezza, ai pedoni innanzitutto.
È quanto emerso dall’assemblea del comitato di zona 2 che si tenuta venerdì sera , dove i cittadini si sono confrontati con l’assessore all’urbanistica Cristina Pinciroli e con il consigliere Alessandro Rapella.
Sul piatto, come ha spiegato il presidente del Comitato Antonio Venosta, c’era innanzitutto il nodo dei dissuasori di velocità, molti dei quali voluti proprio dei residenti dei quartieri a nord della ferrovia che chiedevano maggiore sicurezza per i pedoni ma che, una volta installati, alla prova dei fatti hanno registrato anche effetti negativi.
«L’ultimo in ordine di tempo realizzato in via V Alpini,all’incrocio con via Prati Grassi, è funzionale e sicuramente non crea problemi agli automobilisti, anzi favorisce la mobilità di ciclisti e pedoni – ha detto Venosta –. Accanto a questo esempio positivo, abbiamo situazioni molto variegate: dissuasori in gomma molto bassi ma anche deteriorati, altri più alti sui quali il transito però non è molto agevole, soprattutto per i mezzi pesanti o le auto basse».
«Insomma presenze pesanti per chi ci abita vicino e viene disturbato anche nel cuore della notte e pericolose anche i per i ciclisti che ci sono caduti sopra».
Sotto accusa c’è il rumore provocato dall’impatto di auto e soprattutto camion con queste barriere, specie di notte, particolarmente alte rispetto alla carreggiata, ma anche l’inquinamento atmosferico provocato dai mezzi. « Comprendiamo le segnalazioni dei residenti – ha replicato il consigliere Rapella –, ricordiamoci però che l’obiettivo prioritario dei dissuasori, richiesti proprio nella zona nord da gran parte della popolazione, è garantire la sicurezza di chi va piedi e quindi di chi va in automobile riducendo le forti velocità di percorrenza soprattutto nei lunghi rettilinei».
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