Cronaca / Circondario
Sabato 04 Aprile 2015
Cavo d’acciaio killer
lungo il sentiero a Consonno
Il gesto sconsiderato è avvenuto nei boschi sulla collina di Olginate, uno sportivo è rimasto ferito
Se solo il giovane fosse rimasto alzato invece che seduto, le conseguenze sarebbero state gravissime
Un cavo d’acciaio teso tra due piante ad altezza d’uomo con il serio rischio di far del male a chi in bicicletta o in moto sarebbe transitato su quel sentiero.
Di questa brutta storia a Consonno sono stati informati la Forestale e i Carabinieri del comando di Lecco perchè un ragazzo di 19 anni, Pietro Mayer, di Lecco, che transitava in “fuoristrada” con la sua mountain bike, è stato scaraventato a terra dal cavo killer riportando una ferita al capo, diagnosi rilasciata dal pronto soccorso di Lecco.
Ma Consonno non è certo nuova a questi episodi e quindi è stato giusto fare intervenire i Carabinieri per registrare il gesto.
Un episodio che avrebbe potuto avere gravissime conseguenze, solo se il ciclista anziché stare seduto sul sellino della sua mountain bike, fosse rimasto alzato: il cavo lo avrebbe colpito alla gola. Un paio di anni fa erano stati i motociclisti dell’enduro che transitano tra i sentieri di Consonno, ad aver rilevato nascosti tra le foglie una manciata di chiodi a quattro punte.
Tutti i dettagli e la testimonianza dello sportivo lecchese, negli ampi servizi su “La Provincia di Lecco” in edicola sabato 4 aprile.
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