Cronaca / Valchiavenna
Sabato 20 Luglio 2013
Cassa integrazione: + 17%
Il meccanico a rischio
Continua a crescere in provincia di Sondrio
e ormai la Cig utilizzata sfiora i 2 milioni di ore
La carenza di fondi ha fatto scattare gli esuberi
Un aumento di oltre il 17% in un anno. La cassa integrazione in provincia di Sondrio continua a crescere. E anche nei casi che fanno segnare una riduzione del numero di ore, i problemi non mancano: il rischio di licenziamenti è evidente. Proprio in queste ore alla Cranchi di Piantedo si lavora per ottenere un altro anno di cassa straordinaria ed evitare la mobilità.
In Valtellina si è passati da 1.501.137 ore di cassa nel periodo luglio 2011-giugno 2012 a 1.757.762 per i mesi che vanno da luglio 2012 allo scorso giugno. C’è stata una crescita di 256mila ore, con un aumento del 17,1%.
Uno dei settori più a rischio è quello metalmeccanico. Si è passati da 217mila a 347mila ore, con un aumento del 60%. Per quanto riguarda la tipologia di ammortizzatori utilizzati, la cassa ordinaria è diminuita del 12%, mentre per la straordinaria c’è stata una vera e propria esplosione: +173%. Un sintomo inequivocabile dello scivolamento della situazione verso le fasi più acute della crisi, quelle in cui la cig non serve più solo per affrontare problemi temporanei, ma si rende necessaria una ristrutturazione dell’azienda, con inevitabili conseguenze sui livelli occupazionali. Se per alcune società la situazione è positiva – è il caso di Pignone, Carcano, Bermec e Valtecne, per citare alcuni esempi di imprese importanti anche sul piano quantitativo -, in moltissimi altri casi la crisi è evidente. Anche in alcuni stabilimenti par i quali, fino a un paio di anni fa, si parlava di crescita e investimenti, l’assenza di ordini è drammatica. Intanto, passando alle officine più piccole, è calata la cassa in deroga, con un netto -62% dal periodo luglio 2011-giugno 2012 ai dodici mesi successivi. Ma secondo la Fiom c’è poco da stare tranquilli. Alla base di questa tendenza c’è soprattutto l’assenza di certezze dei mesi scorsi per la disponibilità di soldi dalla Regione. Negli ultimi due mesi ci sono stati pochissimi accordi di Cig di questo tipo per aziende locali. Si è resa necessaria, in alcuni casi, la scelta dei licenziamenti.
Secondo i dati resi noti dall’Inps, considerando il periodo compreso tra luglio 2012 e giugno 2013, si nota che si è arrivati a 100 milioni e 830mila ore circa, mentre tra luglio 2011 e giugno 2012 erano stati calcolati 92 milioni e 223mila ore. Un aumento del 9,33 per cento. Ci sono province che soffrono più di altre. Tra queste Bergamo (+ 39,5%), Lecco, (+ 17%), Pavia (+ 38%), Varese (+ 35,2%) e, come noto, Sondrio.
Ad aumentare è soprattutto la cassa integrazione ordinaria, che è cresciuta del 46,7%, passando da 33 milioni e 690mila ore (2011- 2012) a 49 milioni e 420mila ore (2012-2013). Anche la straordinaria ha avuto un incremento del 31%, passando da 31 milioni e 996mila ore (2011-2012) a 41 milioni e 922mila ore (2012-2013). La deroga invece è crollata, dimezzandosi: da 16 milioni e 420mila ore (2011-2012) si è passati a 8 milioni e 830mila ore (2012- 2013).
Secondo la Fiom lombarda, organizzazione che ogni trenta giorni propone un’analisi della situazione supportata da dati aggiornati, le risposte devono arrivare dalla Regione. «Si arriva alla chiusura estiva con una situazione pesantissima – commenta Mirco Rota, segretario generale Fiom Cgil Lombardia. - I dati sulla cassa integrazione, in progressivo aumento, cominciano a fare intravedere una ripresa pericolosa sul piano non solo industriale, ma della tenuta sociale. Continuiamo a chiedere alle forze politiche, in particolare alla Regione Lombardia, interventi e provvedimenti per affrontare la situazione, ma non vediamo risposte. Se non dovessero esserci a settembre azioni concrete per affrontare la crisi, valuteremo, anche con la Cgil, iniziative di mobilitazione”.
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