Caso pitone: il giallo
Chi lo teneva in casa?
Trovato e catturato da Carlo Gaddi in via Degli Orti
La beffa: vitto e alloggio a carico dei cittadini
Che fine ha fatto il pitone di Abbadia? Il rettile, lungo un metro e venti catturato sabato scorso dalla Guardia forestale Carlo Gaddi in via Degli Orti, ora è servito e riverito in un terrario di un negozio specializzato di Casatenovo. Si trova sotto sequestro da parte dell’autorità giudiziaria, scattato come prevede la legge in questi casi. Quindi, fino a nuove disposizioni, il serpente rimane a Casatenovo.
La prontezza di riflessi della Guardia forestale, Carlo Gaddi - noto anche per il suo passato iridato nel canottaggio -, ha risolto un “enigma” che assillava i paesani già da un po’.
Qualche strana presenza in terra e la misteriosa sparizione di pulcini nei pollai dalle parti della stazione riferite allo stesso Gaddi, avevano già messo la Guardia forestale sul chi va là. L’epilogo sabato mattina: il pitone reale che sonnecchiava, segnalato da una donna atterrita a Gaddi mentre faceva jogging, è stato con coraggio dallo stessoGaddi catturato: è così finito in uno scatolone e poi portato a Casatenovo dagli agenti del Corpo forestale.
Adesso? Il comandante provinciale delle guardie forestali, Andrea Turco, riferisce che si tratta di una specie originaria del centro America. Allora come mai sabato scorso era in via Degli Orti ad Abbadia? A nuoto dal centro America non se l’è fatta, può essere cresciuto in un habitat che comunque gli ha consentito di sopravvivere nonostante distante migliaia di chilometri dal suo ambiente naturale? Il comandante Turco a questo proposito rivela particolari curiosi: «Questo rettile - dice -, fino a poco tempo prima del ritrovamento, era ospitato in un terrario riscaldato mediante una sorta di lampada a forma tubolare. Per meglio ancora scaldarsi, spesso i serpenti si avvolgono intorno a questa lampada, riportando segni evidenti sul ventre. Che abbiamo appunto riscontrato su quello rinvenuto ad Abbadia».
Dunque, il “pitone di Abbadia” fino a poco tempo prima di essere catturato ai lati di un sentiero pedonale se ne stava in un comodo terrario “termoautonomo”. Come sia finito in via Degli Orti, rimane un mistero. Anche se prende corpo l’ipotesi del deliberato abbandono. Il comandante Turco tranquilizza: «Si tratta di un esemplare di pitone reale di una specie non pericolosa per l’uomo, preciso anche che non è velenoso. Si ciba di piccoli rettili, pulcini. Per dire, anche solo un gatto non riuscirebbero ad ingoiarlo. Adesso questo pitone è sotto sequestro, quando l’autorità giudiziaria riterrà opportuno confiscarlo, tornerà sul mercato e potrà essere acquistato da chiunque».
Intanto, vitto e alloggio del pitone a Casatenovo lo pagano i cittadini di Abbadia. Un obbligo di legge in quanto il serpente è stato trovato in territorio di questo Comune. Con grande disappunto del sindaco Cristina Bartesaghi: «Una legge assurda», ha commentato a botta calda lei.
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