Cronaca / Oggiono e Brianza
Domenica 17 Maggio 2015
Carlo Castagna e il “Perdono di Erba”
«Non è una scelta, è stata una grazia»
La serata organizzata dalla Scuola del Molinatto e dall’associazione che la sostiene
«La sofferenza è proporzionale all’amore: se si è tanto amato, non si può soffrire poco»
La notizia rilanciata in questi giorni, dell’azione del cardinal Martini per la riconciliazione tra le vittime degli Anni di piombo e i loro carnefici, riporta d’attualità il “Perdono di Erba”, il libro di Carlo Castagna che reinterpreta la strage.
La vicenda è stata al centro, l’altra sera, della conferenza organizzata dalla “Scuola del Molinatto” e dall’associazione che la sostiene.
«Come educatori – hanno concluso le dirigenti, Caterina De Maron e Chiara Valsecchi – è nostra responsabilità costruire certezze, affinché l’individuo le ritrovi in sé, e non le debba ricercare chissà dove, nelle difficoltà della vita».
Carlo Castagna ha trovato nella fede l’appiglio sopra il precipizio creato dall’uccisione della moglie, della figlia, del nipotino di due anni, tutti per mano di Olindo Romano e Rosa Bazzi, loro vicini di casa: «Senza la grazia del perdono sarei morto dentro o, probabilmente, sarei morto e basta». Della «giustizia riparatoria», attuata da Martini, Castagna ha detto: «Dovrò aspettarla chissà quanto; so che il mio perdono non è stato accettato: è stato accolto come un gesto di cui potevo fare a meno».
«Ma il perdono non è una scelta, che soppesa e segue un filo logico: è una grazia ed è ciò che ho il dovere di far capire».
Tutti i dettagli nell’ampio servizio su “La Provincia di Lecco” in edicola domenica 17 maggio.
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