Cronaca / Sondrio e cintura
Lunedì 25 Novembre 2013
«Cari artigiani,
il futuro è nostro»
Il presidente Gionni Gritti alla festa provinciale - «Chi non ha mai pensato di mollare tutto?» - Sotto accusa il credito e le follie burocratiche
«Il futuro è e sarà artigiano». Ha voluto chiudere con un motto, subito dopo il quale è scattato l’applauso, il presidente provinciale di Confartigianato, Gionni Gritti, ieri a Teglio per la 22esima Festa dell’Artigianato, che ha raccolto quasi duecento persone prima a messa e poi nella sala incontri, messa a disposizione dall’arciprete, don Flavio Crosta (cui è andata una donazione da parte della categoria).
La relazione di Gritti, pur sottolineando i punti di criticità, è stata all’insegna dell’ottimismo, della speranza che non deve mai essere dimenticata e della valorizzazione delle eccellenze. «In questo momento stiamo cercando il collante per dare indicazioni precise e unitarie, abbiamo bisogno di certezze e fortuna - ha detto Gritti -. Evitiamo di piangerci addosso, ma cerchiamo di essere reattivi e di metterci insieme (in provincia sono 2.500 i soci di Confartigianato su 4.800 aziende). Ciò che in assoluto oggi può dare un contributo a tutti è il gruppo, perché da tante teste devono uscire le idee in un periodo in cui la politica e i partiti devono cambiare pelle. Dobbiamo trovare la formula per andare avanti comunque mettendo sul piatto innovazione, competenze, voglia di lavorare. Quale che sia lo stato di salute dell’economia, nessuno rinunci al germe fecondo dell’essere artigiano». Punti dolens che il presidente ha rimarcato sono il credito e le «follie» burocratiche, per cui «chi non ha avuto la tentazione di buttare tutto l’aria?», ha domandato.
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