Cronaca / Tirano e Alta valle
Lunedì 05 Gennaio 2015
Capodanno ortodosso dita incrociate in Valle: «I russi sono in crisi»
Gennaio è sempre stato un mese “forte” grazie alle presenze dei turisti sovietici. «Ma con il rublo debole i numeri sono in calo».
Terminato con successo il Capodanno italiano, quello che si basa sul calendario gregoriano, ora in Alta Valle l’attenzione è per il Natale e per il Capodanno ortodosso (che in russo si chiama staryj novyj god), le ricorrenze che seguono il calendario giuliano e che si festeggeranno rispettivamente il 7 gennaio e nella notte fra il 13 ed il 14 gennaio.
Negli ultimi anni, soprattutto a Bormio, numerose le iniziative messe in campo per allietare le festività dei russi, anche con tanto di manifestazione beneaugurante in piazza del Kuerc. Quest’anno, però, vige l’incognita legata alla crisi che sta attraversando la Russia.
In attesa di conoscere il numero esatto di prenotazioni che scatteranno tra poco più di 48 ore, cioè da sabato o domenica sera per una settimana, ad oggi sono diverse le posizioni, tra chi è comunque fiducioso e chi ha già dichiarato la débacle.
Cauti gli operatori che, da Bormio a Livigno, ad oggi vedono le richieste ridotte drasticamente ed invitano le agenzie a farsi pagare in anticipo onde evitare qualsiasi inghippo. Qualche russo ha fatto capolino a Bormio già il 29 dicembre ma, per ora, si tratta di poca cosa rispetto ai numeri registrati negli anni scorsi.
Da segnalare che due delle maggiori agenzie di viaggi russe, con sede a Mosca, dopo essere partite “alla grande”, recentemente hanno dovuto dichiarare il fallimento, due realtà con le quali l’Alta Valle in passato aveva concluso più di un contratto. Per molti è ancora troppo presto per commentare e si attende la fine delle vacanze per tracciare un bilancio.
«Siamo un po’ in sofferenza – hanno dichiarato dalla Magnifica Terra -. I dati statistici ad oggi non sono confortanti. A parità di costo, anche il mercato russo si sta spostando su altre mete. Di solito, in questo periodo, si iniziava a lavorare bene anche nelle scuole di sci ma quest’anno, per ora, i numeri non sono di certo confortanti».
Pesante, infatti, la situazione legata al netto calo del rublo che ha visto fortemente diminuito il proprio valore rispetto all’euro, oltre che le ripercussioni per le sanzioni dell’Unione Europea contro la Russia.
Per molti operatori sembrano quindi sempre più lontani i periodi nei quali il mercato russo rappresentava una clientela di rango medio – alto, dagli adulti ai ragazzi che lo scorso anno, lungo la via Roma, non avevano esitato a spendere ingenti cifre in gadgets e regali. I più fiduciosi attendono ancora qualche giorno prima di pronunciarsi ma la preoccupazione è palpabile.
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