Cronaca / Sondrio e cintura
Domenica 14 Luglio 2013
Caos presidi reggenti
«Costretti a lavorare nella precarietà»
Zanesi e la sentenza choc del Consiglio di Stato
«Con 14 scuole senza guida o si trova una soluzione o sarà impossibile programmare l’attività annuale»
«Stupiti e tristemente colpiti da una sentenza che ancora una volta conferma come non si capisca che la scuola italiana ha bisogno di interventi rapidi ed efficaci: questi sono segnali preoccupanti e anche molto negativi».
Sulle lungaggini di una sentenza arrivata con un anno di ritardo punta l’indice Carlo Zanesi, dirigente part-time che commenta la decisione del Consiglio di Stato di annullare il concorso per dirigenti scolastici in Lombardia dopo che il Tar nel luglio del 2012 aveva presentato ricorso sulla trasparenza delle buste contenenti le prove scritte.
Una situazione allarmante
«Per tutte le scuole lombarde, comprese quelle valtellinesi e valchiavennasche, quest’epilogo si trasforma in un problema serissimo». Lo dice a ragion veduta, avendo più volte partecipato a Milano a riunioni tra colleghi. Cioé tra dirigenti scolastici reggenti come lui, che presiede all’istituto comprensivo “Paesi orobici” di Sondrio e tiene le redini in qualità di reggente anche al comprensivo di Chiesa. In numeri «oltre 2.300 alunni, compresi quelli del Centro territoriale permanente, e 260 docenti. Il problema delle reggenze è un problemaccio – rimarca Zanesi – perché di fatto si traduce in un appesantimento notevole sia del lavoro del dirigente incaricato che delle stesse istituzioni».
Il lavoro si moltiplica per due, se tante sono le scuole da seguire, «con responsabilità doppie per i presidi chiamati a una presenza assidua e continua che in pratica però è impossibile non avendo noi dirigenti ancora il dono dell’ubiquità».
Ma anche per docenti e personale di segreteria il dover «dipendere da un preside part-time non è semplice: il lavoro non ne trae beneficio, essendoci più difficoltà di rapportarsi».
Un anno, uno scandalo
Non intende entrare nel merito della sentenza Zanesi che però non manca di lamentare il protrarsi di una decisione tanto attesa: «Non tocca me giudicare una sentenza, ma è scandaloso che abbiano impiegato un anno per ribadire quanto già il Tar aveva presentato nel suo ricorso. Il dramma è che adesso dovranno ricorreggere tutte le prove scritte e questo significa dell’altro tempo». Assolutamente improbabile che le correzioni avvengano entro l’inizio del nuovo anno scolastico 2013-2014, per settembre: «Comunque una soluzione deve essere trovata in tempi stretti - l’auspicio del dirigente -, anche perché un anno lo abbiamo già fatto, ma continuare ad oltranza diventa veramente insostenibile se si considera che 14 sono le sedi scolastiche del nostro territorio che sono private della titolarità di un dirigente».
A preoccupare Zanesi è il protrarsi della vicenda e possibili continui rinvii.
«Già non è facile operare da reggenti, se a questo poi si aggiungono tempi incerti, il quadro si complica essendo noi chiamati a lavorare nella più totale precarietà, quando al contrario la scuola ha bisogno di certezze: un preside deve essere messo nelle condizioni di programmare e prevedere l’attività scolastica annuale».
L’ipotesi dell’assessore Aprea
Per Zanesi l’ipotesi avanzata dall’assessore regionale Valentina Aprea di proporre per il futuro un reclutamento del personale maggiormente legato alle realtà locali potrebbe essere una strada percorribile, «oppure si potrebbe pensare di reclutare al di fuori dai confini regionali presidi provenienti da altre realtà dove magari tali figure sono in esubero».
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