Cronaca / Sondrio e cintura
Giovedì 16 Gennaio 2014
«Caos istituzionale e nessun risparmio»
Province lombarde unanimi contro Delrio
Giudizio negativo al di là delle varie appartenenze partitiche dei presidenti degli enti
«Auspichiamo il ricorso della Lombardia alla Consulta» - Oggi il direttivo dell’Upi
Il tempo stringe. La discussione in aula non è ancora stata calendarizzata, ma l’imminente approdo del disegno di legge Delrio al Senato spinge le Province, oggi riunite a Roma, ad enfatizzare il pressing su palazzo Madama per evitare quello che gli amministratori non stentano a definire un vero e proprio caos istituzionale.
Nel mirino il ddl Delrio, ma anche la legge di stabilità che ha già stabilito il commissariamento per gli enti in scadenza di mandato, tanto che l’Unione delle province lombarde che ha riunito ieri il direttivo a Milano esprime l’auspicio che la Regione Lombardia - oggi il presidente Maroni è in audizione al Senato - ricorra alla Corte costituzionale contro questa decisione.
«La Corte dei Conti ha più volte denunciato l’inutilità ai fini del risparmio, evidenziando al contrario il concreto rischio di un aumento dei costi - denuncia l’Upl -. L’assurdo è che questo decreto non porterà nemmeno alla tanto sbandierata semplificazione. Basti pensare che se dovesse andare in porto così come è scritto, in Italia ci saranno 20 città metropolitane: più che nell’intera Europa».
Per raggiungere l’obiettivo il Governo ha inserito nella legge di stabilità una norma che prevede il commissariamento delle Province: «Un fatto gravissimo - sostiene Sertori - perché il Testo unico degli enti locali elenca motivazioni ben precise per poter commissariare gli enti previsti dalla Costituzione, come infiltrazioni mafiose o buchi di bilancio. Non mi risulta che le nuove 52 Province che il Governo prevede di commissariare siano in queste condizioni».
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