Cronaca / Valchiavenna
Martedì 14 Gennaio 2014
Cantiere in via Picchi
Firme per fermare i lavori
Il sindaco di Chiavenna piccato: «Si tratta dell’ennesima strumentalizzazione, in questa vicenda si usa la cultura, che è una cosa importante, per altri fini»
Raggiunta quota 420 firme per la petizione che chiede il ripristino dei vincoli sull’area di via Picchi a Chiavenna. Il caso ha assunto in questi giorni rilievo nazionale, visto che se ne è occupato anche il Corriere della Sera, ed è tornato al centro del dibattito pubblico in città. La petizione, come noto, chiede alla Sovrintendenza ai beni archeologici di Milano di ripristinare il vincolo di inedificabilità sull’area dell’ex campo da tennis situato nei pressi di piazza Castello, dove è in corso di costruzione una villa, a sei anni dal ritrovamento di un sito archeologico importante.
Uno dei temi, insieme al Piano di governo del territorio, che ha incendiato la scorsa campagna elettorale per le amministrative e che rischia di riproporsi fra qualche mese, quando ci sarà il rinnovo del consiglio comunale. Non tutte le firme appartengono a cittadini chiavennaschi. Anche turisti e semplici conoscitori della città hanno voluto dire la loro nella petizione lanciata sulla piattaforma change.org. L’obiettivo delle 3mila firme rimane lontano, ma l’interesse è cresciuto.
Il sito consente ai sottoscrittori di lasciare un commento sulla vicenda. In questi giorni si sono espressi anche personaggi, ovviamente a titolo personale, di peso nella vita della valle. Sabato, durante la presentazione del libro sulla stregonieria in valle nel 600 organizzata dal Centro studi storici valchiavennaschi, è arrivata la risposta piccatissima del sindaco Maurizio De Pedrini: «In questi giorni si è tornati a parlare della questione degli scavi di via Picchi, anche sulla stampa nazionale. Si tratta dell’ennesima strumentalizzazione di questa vicenda. Si usa la cultura, che è una cosa importante, per altri fini».
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