Cronaca / Morbegno e bassa valle
Sabato 27 Settembre 2014
Campionato di mungitura
La Valle in gara con Rita
Allevatrice, 24 anni, di Talamona sarà a Lenna domenica - Con lei ci sarà la mucca Lucia
Sarà Rita Duca, giovane allevatrice di Talamona a difendere i colori della Valtellina a un campionato del mondo molto particolare, che decreterà il nome del miglior mungitore a mano di vacche. La gara, alla sua prima edizione assoluta, è in programma domenica a Lenna, in provincia di Bergamo.
Un evento singolare promosso dal comitato organizzativo della Fiera di San Matteo di Branzi, che vedrà sfidarsi una quarantina di mungitori svizzeri, romeni, ucraini, indiani e soprattutto provenienti dal Nord Italia (Piemonte, Friuli, Lombardia e Valle d’Aosta). Per Rita si tratta di un debutto, quantomeno a una manifestazioni di livello internazionale, e sarà a Lenna in coppia con la sua vacca Lucia. «Non è la mia preferita, però è la mucca che in questo periodo produce più latte, ed è un aspetto importante ai fini della gara, inoltre Lucia ha le mammelle morbide, si fa manipolare con facilità, insomma ha tutti requisiti in regola per farmi fare bella figura». In realtà Rita non andrà alla gara per vincere a tutti i costi: «Non mi aspetto nulla e non faccio previsioni, ho accettato di partecipare per trascorrere una giornata di festa con gli amici, con gli altri colleghi, voglio vivere questa esperienza più come un gioco, senza farmi coinvolgere più di tanto dall’aspetto competitivo».
Rita ha 24 anni, è la più piccola di casa Duca. I fratelli Carlo e Luigi lavorano con lei e i genitori nell’azienda di famiglia. «Ho imparato a mungere a 5 anni - racconta - ho sempre avuto un bel rapporto con gli animali. In alpeggio, al passo San Marco dove carichiamo la mandria ogni estate, sono io ad occuparmi del pascolo». In montagna la mungitura viene fatta a mano, come una volta. Le attrezzature elettriche restano in azienda, a Talamona. Si munge la mattina presto e la sera, prima di cena. Rita è veloce, come un uomo, ma non basta la forza fisica: «È una questione di manualità, per fare bene qualsiasi lavoro bisogna esserci portati, è un dono naturale che credo di aver ereditato da mia mamma Caterina che è di Grosio e quando era molto giovane riusciva a spremere fino a 15/16 vacche alla volta».
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