Cronaca / Lecco città
Venerdì 05 Giugno 2015
Camera di commercio: rottura totale
«Andremo al Tar se sarà eletto Valassi»
Confindustria Lecco e Confcommercio annunciano il ricorso alle vie legali
E accusano: «Tacciamo sulla pervicacia di chi si ostina a voler occupare una posizione»
“Valassi sarà rieletto presidente della Camera di commercio? Bene, anzi male perché noi presenteremo ricorso al Tar, forti anche della sentenza del Tar della Calabria”.
È il senso della “nota ufficiale di Confindustria Lecco e Sondrio, e Confcommercio” diffusa ieri. Nota non firmata, ma proprio per questo attribuibile ai due presidenti: Giovanni Maggi per Confindustria, e Giuseppe Ciresa per Confcommercio.
I toni perentori, diremmo marziali del documento fanno capire che il dado è tratto, che la rottura è definitiva, il sistema Lecco è in frantumi e chiunque uscirà vincitore da questa partita rischia di trovarsi bloccato nel pantano di veti e contro veti.
La partita per l’elezione del presidente della Camera di commercio ha prodotto e produrrà una frattura non più ricomponibile (se non in tempi lunghissimi) tra chi sostiene Giovanni Maggi (Confindustria e Confcommercio) e le sette associazioni d’impresa (Confartigianato Lecco, Api Lecco, Ance, Cdo, Cna, Coltivatori e Confcooperative) che voteranno Vico Valassi.
Nel documento di Confindustria e Confcommercio si legge: «Davanti al persistere di questa situazione (la non eleggibilità di Valassi, ndr), nell’estrema ipotesi della rielezione del presidente uscente (Valassi, ndr), alle nostre organizzazioni non resterà che procedere in ogni sede, anche giudiziale, per assicurare il rispetto della legge e della legittimità degli atti».
La nota non risparmia un colpo di sciabola a Valassi (non citato in modo esplicito). Eccolo: «Tacciamo - scrivono Confindustria e Confcommercio - sulla pervicacia di chi, in tale situazione, si ostina a voler occupare una posizione, provocando così una grave frattura fra le forze che rappresentano il tessuto economico e del lavoro, così disperdendo un patrimonio di relazioni e condivisioni costruito negli anni. Non possiamo, tuttavia, soprassedere sulla necessità del rispetto della legalità e della trasparenza». Su quest'ultimo concetto, la nota delle due associazioni spiega: «Diversamente da chi (sono le sei associazioni che sostengono Valassi, ndr) troppo frettolosamente e strumentalmente ha già concluso per la non applicabilità della sentenza del Tar Calabria alla fattispecie di Lecco, si ricorda invece che proprio la predetta sentenza ha per la prima volta effettuato una completa ed approfondita analisi sull’efficacia delle norme che si sono succedute nel tempo sui limiti di mandato alla presidenza. La sentenza - continua la nota - ha chiarissimamente stabilito che fino al 2005 vi era il limite massimo di due mandati (innalzato a tre nello stesso anno) ma soprattutto che nel computo dei mandati complessivi - proprio per la successione di leggi nel tempo - non si può ripartire da zero ad ogni modifica di legge ma si deve tener conto dei “fatti compiuti” sotto la vigenza di ogni singola normativa. A conforto di tale tesi è pervenuto anche il parere di Confindustria nazionale».
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