Cronaca / Sondrio e cintura
Sabato 20 Dicembre 2014
Cambiano i numeri: minimi storici
per gli immigrati
Presentato il rapporto 2013 a livello provinciale. Calati di 200 unità i residenti, di 300 gli irregolari. Sempre più gli europei, maggioranza alle donne.
In due anni il numero totale di cittadini stranieri abitanti in Valle è calato di circa 200 unità, fra chi ha lasciato il territorio e chi ha ottenuto la cittadinanza italiana, mentre la quota di immigrati irregolari nel 2013 ha toccato i minimi storici, circa 300 sulle quasi 10mila persone presenti.
Dati che fotografano una presenza sempre più «stabile, regolare e radicata» dopo gli anni di forte crescita dei numeri in Valtellina e Valchiavenna. Sono alcuni degli elementi evidenziati nel rapporto 2013 dell’Osservatorio provinciale sull’immigrazione, presentato ieri mattina a palazzo Muzio in un incontro pubblico aperto dai saluti del presidente della Provincia Luca Della Bitta e del prefetto Carmelo Casabona.
Statistiche e interviste
Il documento anche quest’anno unisce statistiche ufficiali e interviste ai cittadini stranieri realizzate sul territorio (quest’anno le persone interpellate sono state 200), per analizzare i vari aspetti del fenomeno e la sua evoluzione nel tempo, raffrontata anche con le medie regionali e nazionali. Un’evoluzione che fra il 2001 e il 2011 è stata molto rapida nei numeri, perché in provincia si è passati da circa 2.500 a quasi 10mila cittadini stranieri presenti sul territorio, ma che ora mostra un andamento diverso. L’ha spiegato Alessio Menonna, ricercatore dell’Orim, l’Osservatorio regionale sull’integrazione e la multietnicità, nella sua illustrazione dei dati raccolti sul 2013.
«Negli ultimi anni si nota una progressiva trasformazione verso una regolarità sempre maggiore del soggiorno e della presenza dei cittadini stranieri – ha segnalato l’esperto -. La popolazione straniera negli ultimi 24 mesi ha fatto segnare due diminuzioni annuali di un centinaio di unità ciascuna. La componente di irregolari sul totale della popolazione straniera è scesa da circa 600 di qualche anno fa a un minimo storico di circa 300 persone, mentre si registra un aumento dell“anzianità migratoria” e delle acquisizioni della cittadinanza italiana».
Oltre alla frenata sul fronte numerico, si evidenziano altri mutamenti nel panorama del fenomeno in Valle. E non riguardano solo lo status giuridico dei cittadini stranieri. «Rispetto al passato vediamo un fenomeno sempre più europeo e sempre meno africano – ha spiegato ancora Menonna -, con il 49% costituito da cittadini dell’Europa dell’Est, le comunità nordafricane che scendono dal 31 al 26% e gli africani del centro-sud dal 5 al 4%».
La comunità più numerosa è ancora quella del Marocco con 2.300 persone circa, ma i cittadini della Romania sono più di 1.500 e nella “classifica” dietro a questi due Paesi ci sono Albania (oltre 700 presenze), Ucraina (oltre 600) e Moldova (oltre 500), davanti a Cina (circa 500 persone), Macedonia e Kosovo.
«Si ha un passaggio da una maggioranza di uomini a una maggioranza di donne – ha sottolineato Menonna –, cresce l’età media, così come la presenza di donne sole, in prevalenza assistenti domiciliari o badanti». Rispetto agli anni scorsi, scende la percentuale di persone senza titolo di studio, mentre i laureati salgono al 14% del totale.
«Ancor più spesso che per gli italiani – ha spiegato il ricercatore – per queste persone il lavoro svolto non collima con le credenziali, per cui non è insolito trovare un ingegnere marocchino o senegalese che fa l’operaio specializzato e molte assistenti domiciliari sono infermiere o ostetriche». In generale, la provincia di Sondrio ha indici di integrazione più alti della media regionale, con dati che migliorano all’aumentare degli anni di presenza in Italia.
Cresce però anche la percentuale degli stranieri che dichiarano l’intenzione di trasferirsi in altri Paesi europei: nel 2013 è stata del 13% contro il 9% del passato, ma i primi dati sul 2014 indicano un altro aumento, ha spiegato Menonna. La crisi si fa sentire, insomma: quanto, si capirà con l’analisi dei dati 2014.n
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