Cronaca / Circondario
Giovedì 05 Giugno 2014
Calolzio: vertenza Brambilla
Fissata l’udienza della causa
E’ fissata a martedì 17 l’udienza al Tribunale di Lecco che servirà a districare l’intricata matassa che si è aggrovigliata attorno alle Trafilerie Brambilla in liquidazione
E’ fissata a martedì 17 l’udienza al Tribunale di Lecco che servirà a districare l’intricata matassa che si è aggrovigliata attorno alle Trafilerie Brambilla in liquidazione.
I sindacati hanno fatto appello al codice civile, rilevando un atteggiamento antisindacale nei confronti dei dipendenti dell’azienda.
Settimana scorsa l’azienda acquirente, la società turca Celik Halat, che fa capo alla holding del magnate Aydin Dogan, ha proposto un piano di riassunzione che coinvolge solo 50 dei dipendenti, con uno stipendio decurtato del 30 per cento. Non riuscendo a convincere il sindacato a prendere questa strada - perché i sindacati spingevano per mantenere la totale occupazione, ricorrendo poi al contratto di solidarietà, senza quindi pesare sui conti della società - ha fatto partire 50 lettere destinate ai lavoratori da riassumere.
Venerdì scorso queste persone hanno riconsegnato le lettere all’azienda firmandole e sostanzialmente condividendo il percorso.
E gli altri? Verrebbero licenziati. Appellandosi all’articolo 28 il sindacato ha chiesto al giudice competente di vigilare su questa trattativa di cessione, che sta imboccando un sentiero in salita. Infatti, la condivisione del piano da parte dei 50 dipendenti che saranno riassunti non è sufficiente, servirà la sottoscrizione di un verbale conciliativo o di un’intesa alla direzione provinciale del lavoro per avviare il progetto di cessione del ramo d’azienda.
Ricordiamo inoltre che la Trafilerie Brambilla non si trova più in pre concordato, ma solo in liquidazione. Questo perché il giudice ha concesso all’azienda un po’ di tempo per concludere il piano di cessione alla Celik Halat, piuttosto che attivare la procedura di fallimento che sarebbe dovuta scattare già un mese fa, visto che, a conti fatti, allo scadere del pre concordato l’azienda non era riuscita a presentare un piano industriale completo che spiegasse come intendeva ripianare il proprio debito che aveva mandato in sofferenza le casse dell’azienda.
Quindi, martedì 17 il Tribunale dirà la sua: potrebbe dare ragione all’azienda, non riscontrando alcun atteggiamento antisindacale e dando il via libera alla cessione della società alla Celik Halat, consentendo il licenziamento di oltre 30 persone; oppure potrebbe riscontrare un atteggiamento antisindacale nelle azioni messe in atto dalla società subentrante, richiedendo quindi alle parti di tornare a un tavolo di mediazione per trovare una soluzione diversa e condivisa.
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