Cronaca / Circondario
Martedì 01 Ottobre 2013
Calolzio: Trafileria Brambilla
Un alleato per il rilancio
La trafileria di Calolzio ha comunicato ai sindacati di essere alla ricerca un partner industriale
La Fiom: «Avuto risposte rassicuranti, la proprietà vuole continuare e non taglierà l’organico»
La Trafileria Brambilla è in difficoltà ma resiste: sta facendo il possibile per trovare un partner con il quale condividere un piano industriale per rimettere in forze la società.
In Confindustria Lecco si è concluso un incontro fra il sindacato e la proprietà della Trafileria Brambilla di Calolziocorte, per parlare delle molteplici voci di difficoltà che da qualche mese si sono diffuse sul territorio.
La proprietà, secondo quanto riportato dal sindacato, ha confermato la presenza di alcune difficoltà di ordine economico e produttivo che, per essere affrontate necessitano l’intervento di un partner industriale disposto a entrare nel core business aziendale.
«L’azienda ci ha assicurato che l’intenzione è quella di mantenere a Calolziocorte la sede produttiva e di preservare la forza lavoro, garantendo continuità occupazionale a tutti i 90 dipendenti – racconta Diego Riva della Fiom Cgil di Lecco – perché l’azienda ritiene la forza lavoro un asset strategico per uscire da questo momento di difficoltà», legato per lo più al mercato.
Attualmente la Trafileria, attraverso un advisor, starebbe valutando gli interessamenti pervenuti da alcuni imprenditori potenzialmente interessati a entrare in società con Brambilla: «E se l’azione andrà in porto – riporta Riva – l’azienda si aspetta di tornare a valori di fatturato pre crisi». A tal proposito va anche detto che l’azienda al momento non ha ancora depositato il bilancio 2012, fatto verificabile attraverso il data base della Camera di commercio, e confermato nel corso dell’incontro dalla proprietà, che ha intenzione di depositarlo entro qualche settimana, probabilmente una volta che si sarà concluso il progetto industriale con il nuovo attore imprenditoriale.
«Ci siamo lasciati - spiega Diego Riva - con l’impegno di rivederci il prossimo 15 ottobre per monitorare la situazione e valutare la situazione», dice il sindacalista che nel pomeriggio ha incontrato i dipendenti, informandoli che anche nel mese di settembre, nonostante quasi nessuno abbia lavorato (e sono rimasti a casa in solidarietà e in ferie obbligate), saranno comunque pagati dall’azienda.
A oggi la proprietà non ha ancora deciso come gestire l’ingresso di un nuovo partner industriale, ma quel che è certo è che per il momento non è stato depositato al Tribunale nessuna richiesta concorsuale, così come l’azienda non starebbe pensando a una liquidazione, due opzioni (il concordato e la liquidazione) che invece alcune indiscrezioni davano ormai per certe.
«Usciamo da questo incontro con delle risposte positive e rassicuranti, perché la proprietà non vuole vendere e neppure tagliare il personale – dice Riva – al contrario conferma il pagamento puntuale degli stipendi. Questo ci fa pensare che l’azienda è seria, e quindi continuiamo a darle fiducia».
I lavoratori proseguiranno con l’uso del contratto di solidarietà che sarà strutturato secondo maggiore rotazione per garantire a tutti un salario adeguato, nonostante lo stabilimento stia lavorando con non più di una ventina di maestranze al giorno.
La proprietà, contattata attraverso l’associazione di riferimento, Confindustria Lecco, preferisce non rilasciare dichiarazioni.
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