Cronaca / Circondario
Sabato 04 Ottobre 2014
Calolzio: crisi Brambilla
Si tratta con la ditta turca
Alla Brambilla, la procedura di spegnimento dei forni durerà un paio di giorni, a partire da lunedì 6 ottobre
Alla Brambilla, la procedura di spegnimento dei forni durerà un paio di giorni, a partire da lunedì 6 ottobre. Quindi, in pratica da mercoledì in poi, l’azienda, la cui denominazione è diventata Trafilerie del Lario in liquidazione dallo scorso autunno, sarà ufficialmente e completamente ferma.
Il fallimento dichiarato lunedì scorso dal Tribunale di Lecco, dunque, oltre ad aver gettato nello sconforto i dipendenti, ha già iniziato a produrre effetti, considerato che in tutti questi mesi – i problemi aziendali sono esplosi, di fatto, un anno fa, nell’ottobre del 2013 – la produzione si era ridotta ma non era mai stata interrotta.
Come stabilito dal curatore, Luigi Bolis, che proprio l’altro giorno ha incontrato i rappresentanti sindacali dei 73 lavoratori, i forni verranno dunque spenti, in attesa di procedere con l’acquisizione di manifestazioni di interesse da parte di società che intendano acquisire lo stabilimento calolziese.
È in questa direzione, la vendita della fabbrica, infatti, che il curatore fallimentare ha deciso di procedere, scartando la strada dell’affitto d’azienda.
E non ha perso tempo. «Già oggi (ieri per chi legge, ndr.), il curatore dovrebbe aver incontrato l’avvocato Riva, il rappresentante legale italiano della società turca Celik Halat (quella rimasta a lungo in trattativa privata per il subentro nella proprietà della trafileria calolziese, ndr.) – ci ha spiegato il responsabile provinciale della Fiom Cgil Diego Riva, che insieme alla collega Elena Rossi ha seguito la vicenda fin dalle prime battute -. Un’occasione voluta per sondare il gruppo straniero sulla persistenza di interesse nei confronti dell’operazione. Lunedì prossimo contatteremo la curatela e chiederemo se ci siano novità sotto questo punto di vista».
Nel frattempo, i 73 lavoratori restano in sospeso, preoccupati e all’oscuro di quello che sarà il loro futuro. La speranza è che la volontà annunciata da Luigi Bolis, anche su stimolo dei rappresentanti sindacali, di ottenere rapidamente una copertura con la cassa integrazione straordinaria possa trovare riscontro effettivo in tempi stretti.
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