Cronaca / Lecco città
Venerdì 07 Marzo 2014
Calcio Lecco, parla il socio Stocco
«Gente seria, non avventurieri»
Il vicentino, socio al 30% di Stefano Galati nella scalata bluceleste: «Non ho cariche e non le avrò, ma ci ho creduto perché il presidente è persona esperta e affidabile»
Stefano Galati e Carlo Stocco. Sono loro i due nuovi proprietari della Calcio Lecco rispettivamente al 70 e al 30 per cento.
Galati, il presidente, è nato a Roma il 9 settembre 1960, e ha intestate la “Office Point” sas di Roma (attrezzature per ufficio), la “Stella Polare” srl, società di servizi (gestione bar, ristoranti, immobiliare) di Conegliano Veneto e la ditta “Charlotte” sas di Riccione (abbigliamento).
Stocco, invece, è titolare della ditta “La Commerciale” Srl di Schio (macchine e arredamento in genere per agricoltura, commercio, industria e artigianato) ma soprattutto della “Global”, società cooperativa a responsabilità limitata con sede a Bassano del Grappa (Vi), impresa di pulizie.
Galati si è presentato al Bione l’altro giorno, mentre per Carlo Stocco si dovrà aspettare la conferenza stampa di mercoledì prossimo alla quale, però, non è sicuro di poter partecipare. Stocco viene da una famiglia di avvocati famosi a Schio.
Ma dopo aver fatto pratica da avvocato, ha preferito fare il piccolo imprenditore. Come mai a Lecco? Lo abbiamo chiesto direttamente a lui: «Ho una società di servizi, una piccola cooperativa, e ho pensato che potesse avere una buona sinergia con una società sportiva. Visto che l’operazione non è stata onerosissima, mi sono accodato a Galati. Io non ho cariche e non le avrò, in società, ma ci ho creduto perché Galati è persona esperta e seria».
Stocco è ben conscio della situazione difficile che trova a Lecco: «Ci saranno ancora per un po’ dei problemi per arretrati da pagare, soprattutto per quanto riguarda le competenze dei calciatori, visto che ci sono dei sospesi. È già una buona cosa che le cose vengano affrontate e risolte seriamente. Speriamo a breve di riportare in sesto la società. Vogliamo poi creare un settore giovanile importate sul quale costruire. Non andiamo in cerca di avventure».
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