Cronaca / Sondrio e cintura
Giovedì 19 Settembre 2013
Caccia, De Stefani lascia la delega
Crepe nella giunta provinciale
L’assessore si occuperà soltanto di agricoltura, ambiente ed aree protette
«Impegni di lavoro» la giustificazione ufficiale, in realtà forti attriti con Sertori
Altro segnale forte di malessere a palazzo Muzio. Dopo le dimissioni del consigliere provinciale Claudio Righi a pochi mesi dalla fine del mandato, si fanno concrete le voci che circolavano insistenti di forti divergenze tra il presidente Massimo Sertori e l’assessore Severino De Stefani.
Risale a lunedì il decreto con il quale Sertori ridetermina funzioni e deleghe dei componenti della giunta a seguito della decisione di De Stefani di allentare l’impegno.
Una scelta quella del presidente della Comunità montana della Valchiavenna giustificata con impegni di lavoro. «A seguito del rientro in servizio - si legge nel decreto del presidente -, l’assessore mi ha comunicato l’impossibilità ad esperire con tempestività le funzioni in tutti i settori a lui affidati» da qui la scelta di dimezzare l’incarico e di trattenere in capo alla presidenza le deleghe per la caccia, la pesca e i trasporti. «Tanto ormai abbiamo solo 6/7 mesi di lavoro e la stagione della caccia è già iniziata - spiega Sertori -. Non dovrebbe essere un impegno troppo gravoso».
Una versione, quella ufficiale indicata nel decreto, sostenuta anche dallo stesso De Stefani - «ho ripreso a lavorare dal primo settembre e il tempo a disposizione è poco» si limita a dire -, che però lascia anche intendere che le divergenze di vedute con Sertori, in particolare su alcune scelte in materia venatoria abbiano pesato. E non poco.
Il fatto stesso che siano proprio quelle relative a caccia e pesca le deleghe per così dire eliminate qualche sospetto in più lo destano. La fatidica goccia capace di far traboccare un vaso già colmo, dovrebbe essere la delibera con la quale la giunta ha deciso di concedere ai cacciatori di ungulati la possibilità di abbattere i cinghiali, passando sopra il regolamento ad hoc stilato proprio a palazzo Muzio.
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