Il prossimo autunno la caccia alta, nel Cantone dei Grigioni, sarà estesa per la prima volta ai lupi il prossimo autunno. L’indiscrezione, pubblicata dal quotidiano “Südostschweiz”, diffuso soprattutto tra Grigioni e Glarona, è stata confermata lunedì da dichiarazioni raccolte dall’agenzia di stampa Keystone-ATS. Ed è stato chiarito che per l’abbattimento dei grandi predatori i cacciatori dovranno rispettare determinata condizioni, quali quelle di sparare solo a individui giovani di branchi numerosi da regolare perché considerati un pericolo per l’uomo o gli animali da reddito.
L’obiettivo del Cantone dei Grigioni, al momento, è quello di coinvolgere i guardiacaccia per la regolazione dei branchi di lupi. «I cacciatori verranno coinvolti solo se sarà autorizzata l’eliminazione di un intero branco», ha riferito Arno Puorger, responsabile della sezione grandi predatori dell’Ufficio cantonale per la caccia e la pesca, spiegando che, in caso di necessità, i cacciatori potrebbero essere impiegati anche per uccidere singoli lupi. Tuttavia, per ottenere la licenza di abbattere i canidi, dovranno prima aver partecipato a una serata di formazione.
Finora, dopo le autorizzazioni ottenute lo scorso autunno e parzialmente revocate dopo ricorsi di associazioni animaliste e ambientaliste al Tribunale amministrativo federale, non è ancora chiaro quali domande di abbattimento il Cantone dei Grigioni intenderà presentare all’Ufficio federale dell’ambiente (Ufam), ma è presumibile che saranno rese note il prossimo mese di agosto.
«La comunità venatoria sosterrà le autorità nella regolazione dei lupi», ha riferito Puorger, precisando che la caccia alta non si trasformerà comunque in una caccia al grande predatore. Obiettivi principali per la regolazione della fauna continueranno a essere gli ungulati, ovvero cervi, caprioli e camosci.
Anche se sarà una prima volta per la caccia alta, l’autorizzazione ad abbattere lupi era già stata concessa per la caccia speciale aperta a inizio dicembre e chiusa il 31 gennaio scorso. Anche se allora nessuno dei 435 cacciatori coinvolti era riuscito ad abbattere un singolo animale. Le condizioni meteo sfavorevoli e i ricorsi inoltrati dalle associazioni animaliste e ambientalista hanno limitato fortemente l’attività venatoria.
«Non è quindi ancora possibile trarre conclusioni sulla caccia speciale quale mezzo per la regolazione del lupo», ha spiegato Arno Puorger, che ha chiarito come la caccia al lupo da parte dei cacciatori nella normale stagione venatoria autunnale dovrà essere considerata come un test.
A proposito di lupi nei Grigioni, va segnalato che appena due settimane fa un esemplare è stato chiaramente avvistato, fotografato e filmato da diversi automobilisti a poca distanza dalla strada del Bernina, in località Arlas.
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