Cronaca / Oggiono e Brianza
Lunedì 11 Novembre 2013
Bulciago: Cazzaniga e Molteni
Settanta addetti a rischio
Altri due pezzi dell’industria tessile lecchese si avviano verso il tramonto, per loro, dopo la procedura concorsuale, non ci sarà altro che la fine
Le imprese tessili in difficoltà sono la Tessitura Cazzaniga Pietro e la Molteni Tessuti, due imprese che operano nella stessa sede, a Bulciago, pur avendo attività distinte e che oggi sono state riunite in un solo concordato in discussione al tribunale di Lecco. La Molteni Tessuti, che fa capo all’imprenditore Enrico Cazzaniga, è stata la prima azienda del territorio a usare il concordato in bianco, la nuova forma contrattuale introdotta l’11 settembre 2012.
Il giorno successivo Cazzaniga informava i sindacati della presentazione del concordato, per poi scoprire che la procedura depositata interessava entrambe le società, Molteni e Cazzaniga, dal momento che il concordato prevedeva la fusione delle due. A distanza di un anno, Lorena Panzeri della Cgil racconta i risultati di una ristrutturazione finita male, per l’azienda, per i dipendenti e per ilterritorio.
«Alla richiesta di concordato è seguito l’affitto di un ramo d’azienda che ha coinvolto 8 dipendenti su 88. Qualcuno è stato ricollocato, altri sono andati in prepensionamento e alla fine sono ancora senza lavoro settanta persone che restano in carico alla procedura».
Nel frattempo il concordato è stato omologato e quindi a tutti gli effetti il percorso di Molteni tessuti e Cazzaniga Pietro di Bulciago, è il medesimo con un unico concordato per entrambe. «La cassa sarà attiva fino alla primavera del prossimo anno, quando scadrà l’annualità di cig straordinaria.
L’affitto di alcune lavorazioni ha permesso la continuazione dell’attività per un dipendente (un tecnico nella lavorazione del velluto) più 7 nell’altra realtà - ha spiegato Lorena Panzeri - Il resto dell’azienda è destinato a scomparire e questo è molto grave perché così perdiamo un pezzo di industria dopo l’altro. E se sta andando così è indubbiamente per colpa della crisi, ma anche perché gli imprenditori scelgono la via più facile, il concordato appunto». Addirittura la Cazzaniga era un’impresa di primo piano nello scenario nazionale e fino al 2012 Marco Cazzaniga sedeva al tavolo della trattativa per il rinnovo del contratto nazionale.
«Queste nuove forme concorsuali non funzionano. Servono solo - nota la sindacalista - per sistemare le questioni finanziarie creando disastri occupazionali e industriali», e l’unica arma dei sindacati è quella di convincere le imprese a tentare altre strade.
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