Boschi e alpeggi invasi dagli spacciatori. Allarme a Berbenno

Il sindaco Fumasoni portavoce del malumore. Un summit con le forze dell’ordine per intervenire

Allarme spaccio nei boschi di Berbenno. Attorno alle frazioni di Monastero e Regoledo. Ma anche in alpeggio, dove è stato trovato di tutto: zaini, stracci, passamontagna, fornelletti, addirittura un machete, passamontagna, oltre che immondizia.

Segni tangibili di un traffico di stupefacenti, che rischia di andare fuori controllo e che ha assunto dimensioni tali da spingere il Comune, seriamente preoccupato, a chiedere un summit in Prefettura con le forze dell’ordine per contrastarlo e prendere provvedimenti a tutela della comunità. Per più di una ragione: «Vi è una grande preoccupazione da parte dell’amministrazione comunale e della popolazione, legata alla sicurezza, all’ordine pubblico, alla salute dei cittadini, soprattutto più giovani e soggetti fragili ed allo stato di degrado delle zone interessate dal fenomeno, spesso mete di escursioni», dice il sindaco Valerio Fumasoni dopo la riunione tecnica delle forze di polizia, convocata a fine ottobre su richiesta del sindaco del paese dalla Prefettura alla presenza del prefetto Anna Pavone, del viceprefetto Umberto Sorrentino, del questore Sabato Riccio, del comandante provinciale dei carabinieri, il colonnello Giuseppe Bivona, e del comandante provinciale della guardia di finanza tenente colonnello Emanuele Pucciarelli.

Sul tavolo «le attività criminose legate allo spaccio di sostanze stupefacenti, principalmente concentrate nelle strade di collegamento fra le frazioni di Regoledo e Monastero, e sulle strade di montagna verso i maggenghi ed alpeggi», prosegue Fumasoni. Il fenomeno è esploso sul finire dell’estate acuendosi con l’inizio dell’autunno, come evidenziato da diversi cittadini residenti nelle frazioni interessate. Uno spaccio, pare, «perpetrato da parte di soggetti che si nascondono nei boschi a lato delle strade, contrassegnando i luoghi con artifici quali segni sull’asfalto e altre indicazioni sommarie» pone l’accento il primo cittadino.

Spacciatori che si accampano in modo precario, anche con tende improvvisate lasciando tracce evidenti del loro passaggio in diverse aree peraltro ripulite «da diversi cittadini, mossi da civismo, segnalando segnalare alle forze dell’ordine la situazione».

Durante il vertice con il prefetto, Fumasoni ha chiesto «una presenza più capillare delle Forze dell’ordine per un’efficace repressione del fenomeno». Ha altresì ribadito «che le iniziative dei cittadini devono limitarsi alla segnalazione dei fatti alle Forze dell’ordine e alla eventuale pulizia, se fatta in sicurezza, dei luoghi interessati dal fenomeno di spaccio», senza però «sconfinare nel tentativo di debellare il fenomeno, a causa della pericolosità dei soggetti criminali e del contesto ambientale con territorio boschivo, che può diventare insidioso», evidenzia Fumasoni, ricordando che tali attività competono solo alle forze dell’ordine. «La comunità di Berbenno non si vuole abituare ad una situazione di degrado, che sembra acuita negli ultimi mesi e che desta grande preoccupazione in una realtà laboriosa e poco abituata alla ribalta come quella del nostro paese, anche negli aspetti negativi». Il questore e i comandanti provinciali di carabinieri e guardia di finanza, «che ringrazio, così come il prefetto», hanno assicurato che «la situazione sarà attentamente monitorata per le conseguenti azioni preventive e repressive» per contrastare un fenomeno che non si limita al territorio di Berbenno, «ma che va represso per scongiurare senso di insicurezza e degrado».

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