Cronaca / Tirano e Alta valle
Giovedì 25 Giugno 2015
Bormio, la gru davanti all’albergo scatena la polemica
Botta e risposta tra un’albergatrice e l’amministrazione comunale di Bormio per l’apertura di un cantiere che rischia di disturbare la quiete dei clienti, almeno questo è quanto sostiene la titolare della struttura turistica.
La polemica arriva dall’albergo San Lorenzo in pieno centro a Bormio. La titolare Marcella Dei Cas ha puntato il dito verso l’amministrazione che, a suo dire, non risponde alle necessità dei cittadini, non ama il confronto e non lotta a fianco delle aziende alle prese con mille difficoltà.
Proprio in questi giorni hanno preso avvio i lavori per il rifacimento del tetto e delle facciate del condominio Nagler posto dirimpetto all’hotel San Lorenzo. Inizialmente la gru avrebbe dovuto essere collocata in via San Vitale ma, a seguito della protesta dei commercianti della zona che ritenevano i lavori penalizzanti per le loro attività, il Comune ha rilasciato il permesso di installarla in via San Lorenzo «ostacolando non solo l’albergo ma pure la viabilità, con quella struttura ingombrante a pochi passi dal semaforo che regola il transito in centro. Sono d’accordo che i lavori si debbano eseguire e che gli edifici vadano sistemati per riqualificare il nostro paese, ma la tempistica è assolutamente sbagliata», sostiene Dei Cas.
La replica dell’amministrazione comunale di Bormio non si è fatta attendere:«Se c’è una persona – ha commentato il sindaco Giuseppe Occhi – che è sempre stata ascoltata e le cui istanze, nel limite della legge, sono sempre state portate avanti, questa è la signora Dei Cas che abbiamo anche ricevuto in giunta». La titolare dell’hotel San Lorenzo si è scagliata contro un permesso per il rifacimento del tetto del condominio Nagler «del quale però – ha rilevato Occhi – anche lei stessa è condomina e quindi parte interessata. A parte questa sottolineatura, giova ricordare che anche per le opere che hanno precedentemente interessato un’area limitrofa al suo albergo, dal 2008 al 2013, la stessa Dei Cas era parte interessata».
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