Cronaca / Tirano e Alta valle
Mercoledì 20 Agosto 2014
Bianzone, dal comitato cava
appello alla Regione
Accordo tra il Pirellone e l’istituto di ricerca di Torino per la gestione dei sedimenti. Il comitato di Bianzone torna alla carica: «Prendete dai corsi d’acqua quanto serve»
«Che i sedimenti in alveo siano un problema e un rischio lo sanno anche i sassi. Non ci stupisce quanto la Regione sta facendo in questo momento, mentre torniamo a chiedere un nuovo piano cave per la provincia di Sondrio, da cui l’area di Bianzone sia esclusa».
Il comitato per la tutela e la valorizzazione della piana del Ranée torna in campo nella sua lotta contro la realizzazione di una cava di ghiaia e sabbia lungo l’Adda a Bianzone e prende spunto dalla delibera della giunta regionale di fine luglio con la quale il Pirellone ha stretto un accordo di collaborazione con l’Istituto di ricerca per la protezione idrogeologica di Torino.
In pratica, con la spesa di 660mila euro, sarà attuata una ricerca conoscitiva sulla dinamica fluviale finalizzata alla gestione dei sedimenti del fiume Adda, Mera (e Oglio in provincia di Brescia).
Da tempo il comitato chiede che il materiale venga recuperato dai fiumi e non da nuove cave e la delibera della Regione va in questa direzione.
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