Cronaca / Sondrio e cintura
Venerdì 12 Giugno 2015
«Basta spari durante la notte a Castione»: chiesti limiti alla caccia ai cinghiali
L’assessore Morelli ha scritto a Della Bitta dopo le ripetute segnalazioni arrivate. «I colpi sono vicini alle case . Mai segnalati ai comuni programmi di selezione in quelle ore».
Castione dice basta alla lotta contro i cinghiali che sta generando ansie e preoccupazione tra gli abitanti. Contrario sia nel merito che nel metodo, chiede alla Provincia di fermare la caccia notturna selettiva ai quadrupedi e di adottare altre strategie per estirpare questi animali che stanno creando problemi sul territorio e a chi coltiva la terra: soprattutto urge imporre l’alt agli spari di notte, in prossimità del centro abitato, troppo pericolosi, oltre che vietati, sottolinea l’assessore al Territorio, all’Ambiente e all’Agricoltura del Comune di Castione Dario Morella, che, presa carta e penna, interpella sull’argomento, che sta facendo discutere da settimane, il numero uno di Palazzo Muzio Luca Della Bitta, l’assessore provinciale alla Caccia Christian Borromini e Tiziano Maffezzini, presidente della Comunità montana di Sondrio, invitandoli ad intervenire.
Una richiesta di sospensione, quella dell’amministratore castionese, che è nata dalla continue e numerose segnalazioni di concittadini che hanno bussato alla porta del municipio. Una lettera dai toni fermi e decisi, in cui peraltro si lamenta la mancata comunicazione da parte della Provincia ai Comuni che sono interessati da questa caccia ai cinghiali.
«Pervengono con frequenza sempre maggiore segnalazioni da parte dei cittadini che lamentano spari durante la notte» è l’incipit della lettera in cui si prosegue sottolineando come «i colpi di fucile non siano molto distanti dalle abitazioni. Atteso che nessun programma di caccia selettiva notturna ai cinghiali è stato trasmesso ai Comuni, sul cui territorio sono in atto tali anomali interventi da cacciatori seppur selezionati – fa notare Morella –, appare quanto meno singolare che si spari di notte, vicino alle case e senza alcun preavviso: le norme per la caccia, di fatto, vietano in modo assoluto tali azioni» la sottolineatura dell’assessore.
Altre segnalazioni, sarebbero arrivate al parlamentino retico, da chi, in coppia, di notte si apparta, ma viene disturbato dai cacciatori, «per azioni di ispezione alle auto in sosta in aree poco frequentate, con l’impiego di fari accecanti: sono segnalazioni che provengono da giovani che, come loro diritto, chiedono solo di avere la loro intimità» spiega l’assessore. Ribadendo di essere venuto a conoscenza a posteriori della decisione assunta dalla Provincia, non avendo quest’ultima, sostiene lui, comunicato alcunché, Morella manifesta la sua «assoluta contrarietà, sia nel metodo che nel merito attualmente portati avanti».
Motivo per cui chiede «con ferma decisione» che siano sospesi i raid notturni, «ricordando e rimarcando che anche i cinque presidenti dei Comprensori alpini di caccia della provincia e i quattro presidenti delle associazioni venatorie riconosciute dalla legge nazionale hanno già sollecitato da tempo la Provincia a un cambio di strategia rendendosi disponibili ad un confronto e che, a tutt’oggi, stanno ancora aspettando».
© RIPRODUZIONE RISERVATA