Cronaca / Morbegno e bassa valle
Lunedì 02 Settembre 2013
Basta cinghiali sulle Orobie
«Caccia anche di giorno»
Marchesini, il presidente del Comitato della Bassa Valle non vede altre soluzioni possibili
Le bestie vengono “importate” : sulla strada per la Valgerola da un furgoncino ne è stata liberata una ventina
«È necessario aprire la caccia anche di giorno, altrimenti il problema dell’assalto dei cinghiali non si risolve più».
Enrico Marchesini, presidente del Comitato caccia della Bassa Valle è convinto che ci vogliano le maniere forti contro le presenze dei cinghiali particolarmente invasiva negli ultimi tempi nel Morbegnese.
Nei giorni scorsi in località Dossa, sotto Sacco, sulla strada che porta in Valgerola nel comune di Cosio Valtellino è stato avvistato un furgoncino dal quale sono state liberate una ventina di bestie.
La denuncia è arrivata in Provincia, che da questo fine settimana ha cominciato ad impegnare i propri uomini nell’abbattimento dei capi.
«Ma non basta – dice Marchesini – le battute coordinate dalla Provincia e affidate a operatori qualificati vengono effettuate la notte quando gli animali sono “in pastura”, mentre bisognerebbe agire in pieno giorno, accerchiandoli in gruppo».
Èquesta la richiesta del presidente del Comitato che si associa allo sdegno dal’assessore provinciale Severino De Stefani riguardo l’operazione di importazione degli animali in Bassa Valle, fra i quali pare ci siano anche degli incroci fra i selvatici, i cinghiali, e i domestici, i maiali, della stessa specie (fatto questo che accerta il prelevamento dei cinghiali da qualche allevamento fuori zona dove sono presenti anche animali ibridi) .
«Portare cinghiali nelle nostre montagne è da evitare come la peste – dice Marchesini- un cacciatore che si dica tale non introdurrebbe specie non autoctone che predano il territorio, rubano spazio alla nostra fauna selvatica, fanno danni agli agricoltori e possono diventare pericolosi anche per l’uomo. Per questo condanno chiunque abbia portato i cinghiali in Bassa Valle e altrove». Nell’ultimo anno gli operatori provinciali hanno abbattuto circa 140 cinghiali . «Non risolveremo alla radice il problema, ma continuando su questa strada nel giro di pochi anni ridurremo notevolmente la presenza della specie» ha detto De Stefani.
Seguendo questo schema da oggi si procederà alla ricerca delle bestie abbandonate sulle Orobie della Bassa Valle, «si tratta sicuramente di cinghiali di allevamento che almeno per i primi tempi tenderanno a stare uniti , quindi sarà più facile rintracciarli», ancora l’assessore che invita i cittadini a dare una mano alle forze impegnate nel controllo dei boschi, « segnalate urgentemente la presenza dei cinghiali e soprattutto di chi li rilascia».
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